L’eterna disputa tra il libero mercato e il co-marketing! Se da un lato nella stessa giornata Ryanair ha annunciato per il 2018 37 nuove rotte che assicureranno il trasporto di un totale di 39 milioni di passeggeri/anno da 29 aeroporti italiani con una crescita del 5%, ovvero secondo O'Leary “la più grande programmazione di sempre dall’Italia" la questione di Trapani-Birgi evidenzia le tante anomalie del traffico aereo sulle piste della Penisola.
In discussione è, al solito, il sistema di bandi di gara e/o di co-marketing policy attivato in Italia negli ultimi 20-25 anni. Il volume dei voli, le destinazioni, le frequenze e in definitiva l’ammantare del traffico e del numero dei passeggeri è conseguente alla capacità di finanziare, comunque, i voli d’ogni singolo aeroporto della Penisola.
La situazione dello scalo di Trapani-Birgi, vedi anche la news Aerohabitat del 6 Febbraio 2018 – “Aeroporti e traffico voli, ricorso a Trapani, Airgest e Alitalia”, ovvero a seguito del pronunciamento del TAR di Palermo sul ricorso di Alitalia contro il bando indetto da Airgest, la società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi, in definitiva a seguito della sospensione dell’aggiudicazione delle rotte con Ryanair per il 2018, occorrerà attendere la promulgazione di un nuovo bando di gara.
L’attesa per l’evento e la presentazione di eventuali altri vettori oltre alla Ryanair, ad esempio Alitalia e Blue Air, la stagione dei voli è di fatto paralizzata.
Alla società di gestione Airgest, partecipata al 99,93%, dalla Regione quale scenario si presenta? Nel secolo scorso in altro contesto operativo era l’aerolinea che attivava voli e frequenze in relazione alle aspettative di traffico, di turismo e altro. Un contesto concorrenziale e competitivo tra vettori aerei e aeroporti del tutto “controcorrente” dove senza una “robusta co-marketing policy” gli aeromobili non atterrano e non decollano.
La managerialità aeroportuale si risolve alla gestione dei voli “finanziati” dal sistema pubblico e para-pubblico, da una sorta di aiuti-di-stato senza alternative.
A Trapani-Birgi comunque la base operativa Ryanair è stata azzerata. La campagna elettorale di questi giorni alimenta controverse e contraddittoria dichiarazioni e prese di posizione e che attribuiscono disastri manageriali e incapacità industriali che riflettono, in fondo, una realtà nella quale senza congrui “investimenti” pubblici e para-pubblici non ci saranno “voli”. Le responsabilità viene scaricata tra un governo regionale e l’altro: senza alcuna trasparenza.
La Ryanair in data 27 Febbraio ha, nell’ambito della sua politica informativa, emanato la seguente news:
La Base Di Ryanair A Trapani Resterà Chiusa Nell’estate 2018.
4 Rotte Per Trapani Continueranno E Saranno Operate Con Aeromobili Non Basati
Ryanair, la compagnia N°1 in Italia, ha confermato oggi (27 febbraio) che la sua ex base a Trapani (che è stata chiusa a ottobre 2017) non sarà riaperta quest’estate a seguito della decisione dell’Aeroporto di Trapani di annullare il bando di gara per la promozione delle rotte. I tre aeromobili basati a Trapani la scorsa estate saranno ricollocati in altre destinazioni del network di Ryanair e, purtroppo, questo si tradurrà con la perdita di 18 rotte, circa 1.1 milioni di passeggeri all’anno e 820 posti di lavoro in loco.
Ryanair continuerà a servire quattro rotte (Baden Baden, Milano Bergamo, Francoforte Hahn e Praga) da/per Trapani con frequenza giornaliera/settimanale, che saranno tuttavia operate con aeromobili di Ryanair provenienti da altre basi, e non da Trapani.
David O’Brien Chief Commercial Officer di Ryanair ha affermato:
“Siamo dispiaciuti che la nostra base di Trapani non riaprirà nell’estate 2018 a seguito della decisione dell’Aeroporto di Trapani di annullare il piano di promozione delle rotte. Ryanair continuerà a operare quattro rotte da Baden Baden, Milano Bergamo, Francoforte Hahn e Praga verso Trapani da altre basi del network di Ryanair: la decisione dell’aeroporto comporta ora che l’investimento di Ryanair di $300 milioni in aeromobili dovrá essere allocato altrove.
Ryanair è fiduciosa che questi tagli a Trapani possano essere rivisti nel corso del prossimo anno, e continuerà a discutere con l’aeroporto per verificare se e come ripristinare la crescita.”
La realtà del traffico aereo, almeno in Italia, sembrerebbe comunque derivata da bandi di gara e co-marketing, al punto che risulta superfluo, ancorchè basilare ricordare una serie di interrogativi.
Quali considerazioni fare ancora sul libero mercato, sulla libera concorrenza tra scali aerei e aerolinee?
L’offerta di migliori servizi e qualità, di destinazioni e frequenze e tariffe competitive, e altri parametri non dovrebbero essere sottoposti all’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato? Quale significato ha ancora nel settore aereo il cosiddetto il corretto funzionamento del mercato. Perché quindi vigilare sull’osservanza da parte delle imprese del divieto di pratiche o intese concordate restrittive della concorrenza. Istituita con Legge n. 287/1990? I costi di tali operazioni, di investimenti mirati anche su aeroporti localizzati nel medesimo di traffico sono comunque assimilabili ad aiuti-di-stato e sono a carico del sistema pubblico e para-pubblico.
data inserimento: Giovedì 01 Marzo 2018