Non è una novità è il fenomeno vortex strike, serve un Vortex Protection Scheme. A Londra Heathrow ad esempio, sostiene il gestore aeroportuale BAA, meno del 0.01% dei voli genera il fenomeno vortex strike, i colpi di vento aerodinamico verticale, che causano il sollevamento delle tegole nei caseggiati sorvolati.
La maggioranza dei vortex strike sono concentrati in prossimità delle testate piste in uso. A Bergamo Orio al Serio la prevalenza dei vortici che potrebbero portare allo scomperchiamento delle tegole avviene in atterraggio sulla pista 29.
Ogni evento denunciato dagli abitanti delle case viene registrato e comporta un immediato intervento di una Task Force predisposta allo scopo. Nel corso del 2004/05 la BAA di Heathrow ha ricevuto quasi 300 chiamare nell'arco delle 24ore in cui il servizio è prestato. Ben 89 di questi casi hanno comportato un intervento diretto di restauro delle coperture/tetti/tegole interessate.
In Italia invece ogni qualvolta si presenta il fenomeno e/o viene registrato il danno ai tetti ecco scattare l'usuale contenzioso. Un rimpallarsi l'esistenza del fatto e sgravarsi di ogni responsabilità oggettiva.
Come se l'evento scoperchiamento potesse essere attribuito esclusivamente ad una aeromobile passato troppo basso sulle case.
In realtà avviene anche, se non sempre, nella fase di corretto posizionamento sul sentiero ILS in atterraggio.
Certo un eventuale sorvolo del velivolo a quota inferiore a quella prescritta non può che aggravare la portata del vortex strike.
Immaginando che anche a Bergamo Orio al Serio sia interessato il 0.01 dei voli il vortex strike per l'anno 2011, che ha sommato 71.514 voli, riguarderebbe solo 7,15 voli. Forse è un pò poco.
Certo la SACBO non ha insediato un sistema di monitoraggio e di rapido intervento per queste segnalazioni, almeno questo è quanto risula ad Aerohabitat (non esiste comunque in nessun scalo aereo del Belpaese) e una statistica delle scoperchiature di tetti, di microfessure sulle parti murarie dei caseggiati, probabilmente non esiste ancora. Cosa è accaduto alla famiglia Petrini, a Cassisone di Seriate, di cui parla l'Eco di Bergamo del 27 maggio 2012 Cadono le tegole? Quante? Da quanto è iniziato il fenomeno? L’ultimo vortex strike sarebbe avvenuto lo scorso 18 aprile.
Aerohabitat ha spesso documentato eventi vortex strike...riportiamo uno stralcio di questi:
"Ma quello che occorre rilevare la maggioranza delle volte il vortex alare pur raggiungendo i tetti delle case, mentre in corto finale le sorvola, provoca una costante e progressiva sollecitazione sul tetto.
Una sorta di turbolenza che sottopone la parte superiore dei caseggiati ad uno stress che fa vibrare e muovere le tegole/tetti anche se solo raramente li solleva per farli precipitare al suolo.
Se fossero svolte accurate ispezioni si potrebbe – probabilmente – verificare come la manutenzione dei tetti in prossimità delle piste di volo (maggiormente in atterraggio) si renda necessaria con una maggior frequenza rispetto, ad esempio, ad altre zone del territorio comunale.
Le tegole del tetto sono state risucchiate verso l’alto e quindi sono precipitate al suolo in un cortile adiacente senza causare alcunché alle persone.
Quali provvedimenti possono essere intrapresi?
Nessuna novità, Aerohabitat lo ribadisce da tempo, il fenomeno è noto da decenni ed in altri Paesi della Comunità Europea i gestori aeroportuali hanno predisposto un task force – una squadra di pronto intervento che verifica il fatto accaduto - ma soprattutto ha provveduto a “saldare-ancorare” tetti e tegole dei caseggiati sottoposti allo stress dei bassi passaggi aerei con degli appositi ganci.
Le politiche di gestione dell’impatto negativo dei voli in basso sorvolo, per quanto riguarda il risucchio delle tegole, sono tuttavia fronteggiate anche con misure preventive e precauzionali: sono irrobustite le murature (per le vibrazioni) ed i tetti con fondi e finanziamenti messi a disposizione delle amministrazioni comunali".
data inserimento: Domenica 27 Maggio 2012