E', forse, un riscontro che si contrappone alla sentenza Quintavalle? Nella "Prima conclusione" del Rapporto Arpa Lombardia dello scorso 23 marzo non ammette interrogativi. Si legge, infatti, "non sono stati rilevati impatti significativi sulle concentrazioni di microinquinanti direttamente o indirettamente connessi alle emissioni legate alle attività aeroportuali".
Cosa accadrà adesso? Quali ripercussioni si avranno sulla sentenza di Cassazione relativo alla vertenza Quintavalle? Ricordiamo come a seguito della moria di 110 mila alberi e l'ipotesi che siano/fossero i residui incombusti dei carburanti avio dei voli su Malpensa. con le due sentenze (avverse a SEA e Ministero dei Trasporti) con la sentenza di primo grado del 2008 e quella di Appello del 2011 con il risarcimento di 5 milioni, quindi di otto milioni alla SEA, questo Rapporto ARPA Lombardia propone un quadro di inquinati del tutto relativo e nei limiti.
Chi inquina allora il Parco del Ticino?
Le conclusioni finali del Report ARPA Lombardia segnalano:
"Non sono stati rilevati impatti significativi sulle concentrazioni di microinquinanti direttamente o indirettamente connessi alle emissioni legate alle attività aeroportuali.
Sono stati individuati legami con le emissioni da traffico veicolare o da combustione di legna, analogamente a quanto accade in altre parti del territorio regionale, variabili in funzione delle stazioni e della stagione.
Nonostante le basse concentrazioni, i dati raccolti sono stati elaborati con tecniche varie: ancora non è emerso alcun comportamento attribuibile alle attività aeroportuali.
Le emissioni aeroportuali si «mescolano» alle emissioni tipiche presenti nell'area".
E ancora:
"Sulla base della molteplicità dei dati raccolti nel corso degli anni è possibile effettuare una valutazione sintetica della QA: pur essendo l'aeroporto una sorgente emissiva importante, non risulta nell'intorno una differenziazione sensibile dello stato di QA rispetto ad altre aree del territorio provinciale. I comuni del sedime aeroportuale sono tutti collocati in zona A (DGR 2065/2011).
A seguito dell'incontro del 5 aprile 2011 tra ARPA e i comuni del Consorzio Urbanistico Volontario (CUV), circostanti l'aeroporto di Malpensa, è stato proposto un monitoraggio della Qualità dell'aria intensivo (emissione del 29 luglio 2011). Scopo del monitoraggio intensivo: valutazione della possibile presenza in atmosfera di sostanze potenzialmente pericolose per la salute non limitate agli inquinanti normalmente rilevati nelle stazioni della rete di rilevamento."
Cosa dire?
Certo, non conosciamo i criteri con cui ARPA Lombardia ha elaborato il suo studio. Se risultato di un monitoraggio puntuale ma temporaneo e/o frutto di un modello matematico che ha valutato tutti i parametri indispensabili. Quindi anche le conclusioni dell'ARPA - almeno per Aerohabitat- dovrebbero essere verificate con strumenti idonei.
In fondo altre analisi descrivono come la mortalità per malattie respiratorie intorno all'aeroporto di Malpensa sia aumentata in 12 anni del 41,1%, i ricoveri in ospedale del 13,4%.
L'incidenza delle patologie nei Comuni del Cuv di Malpensa (Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno) comparati con altri Comuni (nel periodo 1997 - 2009) comproverebbero l'esistenza di cause specifiche locali.
E' fuori di dubbio, tuttavia, che ogni aeroporto rappresenta una fonte di inquinamento rilevante e l'operazione per quantificare le ricadute, gli effetti sul territorio e quelli "collaterali" si possono e si devono identificare e qualificare e quantificare. Anche per varare correttivi, contromisure e piani di contenimento e risanamento.
E' un' analisi ed uno studio risolutivo da sviluppare già nella fase di Valutazione di Impatto Ambientale. Si deve e si può discriminare le fonti aeroportuali da quelle antropiche del circondario.
A Malpensa, come in altri aeroporti del Belpaese, questa operazione di trasparenza non è stata, probabilmente, verificata. Per quanto riguarda le emissioni gassose le stime sugli inquinati primari (e magari anche quelli secondari) di dovevano valutare con il modello matematico che la stessa ICAO promuove. E' stato fatto? Adeguatamente. Probabilmente deve essere ancora sviluppato per il numero dei voli e volumi di traffico reali. Niente di nuovo è quello che avviene negli scali europei extra Italia. 3 aprile 2013
data inserimento: Martedì 02 Aprile 2013