Mentre son circa tre anni che il processo della “spending review” riguardante gli aeroporti civili italiani va avanti e indietro come la nausea che coglie i contribuenti italiani a sentir parlare e … “farneticare” di Piani prodotti e commissionati in ogni dove, ecco che perfino un mensile come “FOR MEN MAGAZINE”, ben lontano dalla politica e dai problemi degli aeroporti civili italiani, nel suo numero di Luglio (capitatomi per caso fra le mani) ha dedicato un proprio editoriale dal titolo “C’è un nuovo aeroporto civile dove gli aerei non atterrano e non decollano”.
Incuriosito dal titolo ho preso a leggerlo, perché mi ricordava qualcosa di molto simile, che ho seguito per almeno un paio d’anni:- quello dell’Aeroporto… che non c’è, ovvero del prospettato aerodromo civile di Viterbo, nato dalla fantasia di certi faccendieri locali, spalleggiati da uno dei nostri “Commissari a vita” esistenti nell’Aviazione Civile italiana, tollerato dall’indifferenza della Magistratura locale, ma fortunatamente stoppato a tempo dall’impegno di alcuni cittadini onesti, con in testa l’encomiabile Direttore del quotidiano “La voce di Viterbo”.
Dunque l’editoriale del citato Magazine sta proprio ad indicare che il problema del costo di bilancio degli aeroporti improduttivi dell’Aviazione Civile italiana esiste ed è un problema sentito e reale perché, come altri balzelli ingiustificabili, sta succhiando risorse finanziarie necessarie per ben altri sviluppi di cui la Nazione necessita, di questa Nazione già oberata da altri problemi.
Sul citato Magazine, dal quale ho stralciato i passi che riproduco, scrive “il nientologo” (come si firma l’Autore):- «Ho letto di un aeroporto inaugurato qualche settimana fa a Comiso. Un aeroporto molto bello. Mancano solo gli aerei. Quelli che atterrano e decollano. Nessun accordo con alcuna compagnia al momento del taglio del nastro tricolore. Il nastro, ovviamente, c’era … anche le forbici per tagliarlo ! … Puntualmente sono state pubblicate notizie su una quantità di strutture simili. Belle e grandicelle, ma all’apparenza inutili, mai abitate o abbandonate. … Scrivo una lettera di protesta ? Ma a chi ?? … È un po’ questo il problema ! Un problema di distanza. Bisognerebbe aprire degli “Uffici Reclami” un po’ dappertutto. Questi uffici dovrebbero contenere a rotazione i destinatari veri e propri dei reclami stessi. Quello lì. Quello che ha preso la decisione di mettere un aeroporto senza voli, quello che ha “gabolato” [sic ! –ndr] sulla nota spese, quello che, in buona sostanza, ti dovrebbe rappresentare e poi magari si dimentica … Se, per esempio, non sai fornire le spiegazioni utili a chi chiede come mai è stato realizzato un aeroporto senza voli, potresti prendere una multa pari al costo di un aereo da far rullare sulla pista … Non hai soldi ? Benissimo. Vorrà dire che andrai a scaricare gratis dei bagagli (senza svaligiarli, eh!) in un aeroporto che funziona ! Ma sappi che non avremo Uffici Reclami, ma solo reclami, i nostri, bloccati in gola !».
Ecco un esempio di come viene recepito dal contribuente italiano medio il funzionamento della nostra Aviazione Civile !
Figuriamoci poi se torneremo a parlargli di fare un aeroporto civile commerciale a Viterbo o a Grazzanise, su piste quasi inesistenti o con enormi problemi di strutture operative, senza aerostazioni e senza accessi a tali strutture che siano praticabili da servizi pubblici, ma ancora da costruire in un … lontano futuro, come sta ancora accadendo su tanti, troppi aeroporti commerciali già esistenti e “funzionanti” all’italiana …
E poi, se su molti di questi aeroporti già esistenti e “funzionanti” all’italiana sono carenti le applicazione di TUTTE le norme di sicurezza operativa, interne o esterne al sedime che siano, oppure quelle di pronto soccorso e salvamento nei possibili casi d’incidenti perfino minori, che dire di più ? Basta citare il caso di Palermo Punta Raisi per il quale il fortunato (nell’esito) incidente del Airbus A. 319 di WindJet del 24 Settembre 2010, del quale non è stata ancora conclusa neppure l’inchiesta tecnica di sicurezza aperta da parte dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo al fine di conoscerne le cause e provvedere a prevenirne il ripetersi, … allora, altro che di “Uffici Reclami” presidiati a turno da parte dei Responsabili di questo degrado delle amministrazioni dello Stato ci sarebbe bisogno !
Presidenti di ENAC e di ANSV forse vi fischiano le orecchie ?
data inserimento: Lunedì 21 Ottobre 2013