Quali riscontri tra la mappa in LVA INM e quella della “Rete”? La funzionalità della rete delle centraline installate, la loro tipologia, la periodica verifica delle rispondenti calibrazione e certificazione sembrerebbero risultare requisiti primari e fondamentali per una corretta rilevazione dell’emissioni sonore delle flotte aree in movimento al suolo e nelle fasi di decollo e/o di avvicinamento e atterraggio alla pista.
Dove sono localizzati i fonometri delle tante reti di monitoraggio installate nell’intorno degli aeroporti del Belpaese? A quale altezza dal suolo, in prossimità di una cancellata, è installato sul tetto di un edificio, nei pressi di un balcone di una mansarda, di una scuola materna e/o elementare, nei pressi di un campanile e/o a 4-6 metri dal terreno. Con quali eventuali ricadute acustiche è posizionato il fonometro? In prossimità di una autostrada, di una circonvallazione, nei pressi di attività commerciali/industriali prese intenso traffico veicolare.
Nella prevalenza delle “reti” tuttavia le stazioni di monitoraggio installate sono di Tipo M e di Tipo A.
In realtà le “stazioni di misura” disponibili, vedi paragrafo 2.2 delle linee guida (DGR 808/2005) sono di tre
Tipologie, rispondenti a finalità specifiche e ai criteri di collocazione, e precisamente:
-Stazioni di tipo M per il monitoraggio del rumore aeroportuale: sono stazioni in corrispondenza delle quali si deve misurare e distinguere il rumore di origine aeronautica da quello provocato da altre sorgenti, in modo da poter calcolare l’indice LVA;
-Stazioni di tipo V per la verifica delle violazioni delle procedure antirumore: le stazioni che rientrano in questa categoria devono essere situate dove sia necessario attribuire i parametri caratteristici di un evento aeroportuale, in maniera univoca, all’aereo responsabile;
-Stazioni di tipo A per il monitoraggio del rumore ambientale: queste stazioni permettono di misurare il rumore dovuto all’insieme delle sorgenti presenti nell’area circostante e non sono pertanto utili alla determinazione dei parametri e degli indici descrittori del rumore di origine aeroportuale.
La verifica periodica di ARPA e/o istituti equivalenti sulla funzionalità e compatibilità delle caratteristiche delle tre tipologie di stazioni-centraline, la loro calibrazione e certificazione, la corrispondenza tra gli eventi correlati rispetto al numero di movimenti, la statistica degli eventi sonori, la continuità delle rilevazioni, la valutazione delle specifiche correlazioni e la loro validazione del dato in LVA e Ln&d avviene con regolarità in ognuna delle numerose “reti di monitoraggio” insediate?
Quali tipologie sono installate sugli scali aerei del Belpaese? Quali sono stati i riscontri delle stazioni M che identificano “acustica” di origine aeronautica?
Quali corrispondenza tra la mappa Lva INM e delle reti di monitoraggio sono state controllate? Quante stazioni di Tipo V e quante infrazioni e/o violazioni, ovvero superamento dei limiti sonori dei velivoli nelle fasi di atterraggio e di decollo sono state segnalate e, soprattutto, quante sanzioni sono state comminate?
Su quale aeroporti e/o in quale fascia oraria e quale aerolinea è stata multata per “sforamento sonoro”?
Aerohabitat in tanti anni non ha registrato alcun riscontro? E’ tutto in regola quindi?
data inserimento: Giovedì 26 Aprile 2018