Un riscontro della Corte dei Conti! La valutazione del – F 35 è, al momento, in ritardo di cinque anni e che i ritorni economici sono stati ridimensionati, anche se non del tutto compromessi. Anche dopo aver ridotto il numero degli F-35 che saranno – dovrebbero essere - alla fine 90 il loro costo è raddoppiato: 69 a 130 milioni di dollari per singolo esemplare. L’altro aspetto “qualitativo” vantato della occupazione - posti di lavoro esperiti e diretti in Italia – non risulterà di 3 mila posti di lavoro e le ricadute dirette ipotizzate negli stabilimenti di Cameri (Novara), di Foggia e di Nola quanto all’esterno-indotto non sono assicurati.
La relazione della Corte dei Conti sul Joint Strike Fighter – F 35 non è benevola.
Perché quindi non disdire l’accordo? Incombono forse penali contrattuali?
Dopo la riduzione dei costi di 5.4 miliardi di euro, determinati dal dimezzamento del numero dei velivoli – che tuttavia avrebbero determinato perdite contrattuali pari a 3,1 miliardi - le incertezze non potrebbero essere ancora calcolate.
Ma quello che non viene adeguatamente evidenziato del programma F-35 sono le cosiddette “molteplici problematiche tecniche” che sarebbero alla base dei ritardi di consegna e degli extra costi aggiuntivi.
Quali siano le questioni tecniche ultratecnologiche associate alle prestazioni delle varie versioni del super-caccia multiruolo di ultima generazione, non è noto e/o non adeguatamente illustrato, anche se un monitoraggio costante dei progetti, degli obiettivi perseguiti, dei target operativi, della versatilità del programma dei Joint Strike Fighter potrebbe risultare “impraticabile” causa una revisione e costante modifica e relativo aggiornamento del “progetto originario”. Le polemiche associate e scaturite dal progetto F-35 riportano in primo piano “strumenti bellici estremamente costosi” alle considerazioni a mezzi ritenuti non compatibili con il modello costituzionale di difesa Europeo. In un contesto di generalizzata spending review e insostenibilità di spese per la produzione e l’acquisizione di caccia-bombardieri, dopo la riduzione da 131 a 90 velivoli, la decisione della Corte dei Conti, probabilmente, avrebbe potuto rilevare come il mantenimento di tale traguardi potrebbe acuire le ricadute traumatiche sull’economia del Belpaese. Ma se nel periodo 2001 - 2017 il costo medio per velivolo è incrementato da 69 milioni a 130,6 milioni di dollari USA, le stime dei tecnici hanno raggiunto il costo medio di 194 milioni/dollari USA con una, inevitabile, revisione al rialzo dello stesso budget, ufficialmente proclamato. Al momento manca l’ufficialità nel definire il programma F-35, almeno in Italia, come un progetto dannoso per il Paese e per le casse dello Stato.
data inserimento: Mercoledì 09 Agosto 2017