Ma è la "miglior offerta" anche per il BelPaese? Alla fine l'accordo con Etihad arriva con inevitabili ricadute critiche in termini di riduzione del personale impiegato (in terra ed in volo) di riassetto della rete operativa tra corto-medio e lungo raggio e ridefinizione delle infrastrutture aeroportuali e del sistema Italia.
Mesi addietro tuttavia anche Air France, nel contesto di un piano di rifinanziamento dell'Alitalia (dopo il drammatico esito delle trattative fallite dell'acquisizione del 2008) i responsabili dell'ex compagnia di bandiera italiana avevano respinto le proposte avanzate. Nessun nuovo piano industriale, nessuna previsione di tagli nei costi o al personale, veniva richiesto esclusivamente un aumento di capitale.
Tutto diverso con l'operazione Etihad, anche se sono trascorsi diversi mesi tra primi timidi approcci, la richiesta di primi finanziamenti, alla risoluzione conclusiva che sta portando all'acquisizione del 49% del capitale di Alitalia CAI.
Il Piano industriale di Etihad, la nuova rete operativa, il cospicuo taglio al personale, gli interventi sul sistema tariffario nei sorvoli, quelli aeroportuali, il disimpegno dal corto/medio raggio, il nuovo ruolo operativo di Linate, Malpensa e Fiumicino, alla fine hanno ragione delle originali opzioni dei soci di Alitalia/CAI.
Una serie di richieste che, probabilmente, non si conciliano del tutto con le direttive che promuovono e assicurano la libera concorrenza negli scali aerei del Belpaese.
Ma la proposta Etihad, oltre a rappresentare la miglior offerta per le strategie industriali di aviazione commerciale dell'investitore di Abu Dhabi, è anche quella che potrà assicurare alla rete degli scali aerei nazionali, dei voli intercontinentali, del sistema hub, dell'economia, del sistema cargo, dei commerci, delle esigenze dei passeggeri del nord Italia e del resto del Paese? Quale sarà il ruolo e con quali prospettive per la rete domestica delle low cost?
Quali modifiche saranno apportate al Piano Nazionale Aeroporti? Difficile dirlo. ancora meno sostenerlo. Per quale ragione, infatti, il business plan della Etihad dovrebbe preoccuparsi preliminarmente e/o prevalentemente delle necessità, delle urgenze del sistema Italia?
Le documentazioni, i tanti working papers, di due diligence congiunte, sia legali quanto finanziarie, relative alla struttura del capitale e al debito storico, accumulato in questi ultimi sei anni al momento non potranno che avere una immediata soluzione: un ulteriori incremento della quota dell'addizionale comunale pagata dai passeggeri imbarcati in uno degli aeroporti del Belpaese. Una risorsa inesauribile a carico degli utenti per sostenere la cassa integrazione straordinaria dei prossimi 2500 addetti ex Alitalia.
Che si aggiungono a quelli Alitalia della stagione 2009, e che si allargano alle casse integrazioni riguardanti il personale di altri vettori aerei e di altre società aeroportuali (handling e tanto altro).
data inserimento: Martedì 03 Giugno 2014