Criticità e analisi e prospettive in attesa del Piano Nazionale Aeroporti: metà aeroporti da chiudere? Con il convegno tenutosi a Palermo il 27 giugno e intitolato “Infrastrutture aeroportuali e processi di sviluppo economico” non potevano non emergere dati contraddittori.
La tematica trattata era ed è di primordine anche se le attese non potevano che identificare posizioni differenziate sullo stato dell'arte e sulla realtà operativa e sui bilanci delle società e degli enti esercenti degli scali del Belpaese. Organizzata da Enac, Enav, Assaeroporti, Assaereo, Anci in collaborazione, tra gli altri con Iccsai, e Gesap gli interlocutori erano e sono protagonisti assoluti della storia delle infrastrutture aeroportuali italiane. Tra i tanti interventi Aerohabitat - in questa prima analisi - ritiene utile focalizzare solo due interventi. L'allarme espresso da Vito Riggio, presidente ENAC, del segretario generale ENAC Alessio Quaranta e confrontarlo con il parere espresso dall'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti.
Dal comunicato stampa ENAC si rileva infatti, in sequenza la sintesi di quanto espresso dal Presidente Riggio:
“È un momento particolarmente delicato per il comparto, in considerazione delle regole in cui il settore si muove, della concorrenza sempre più agguerrita e della situazione economica. In questo contesto il Governo italiano, a differenza di quanto avviene nelle altre autorità per l’aviazione civile, sottraendo alcune funzioni all’ENAC, si sta privando di alcuni strumenti di controllo e mediazione tra gli aeroporti e le compagnie aeree. L’ENAC deve continuare a concentrarsi su un controllo rigoroso rispetto all’attuazione degli investimenti negli aeroporti, arrivando, se non rispettati, alla revoca delle concessioni alle società di gestione. La vigilanza dell’Ente deve continuare a garantire al massimo livello possibile la sicurezza del volo, la tutela dei diritti del passeggero, che sono il fulcro intorno al quale ruotano tutte le attività del settore, e la garanzia degli standard di livello dei servizi resi”.
Il Direttore Generale dell’ENAC Alessio Quaranta, intervenuto come moderatore della sessione pomeridiana ha invece commentato:
“Mai come in questo periodo infrastrutture aeroportuali e processi di sviluppo economico sono strettamente connessi. In un momento di profonda crisi del settore, che nel nostro Paese stenta ancora a riprendersi, lo sviluppo delle infrastrutture può costituire, anzi costituisce, elemento imprescindibile della ripresa economica. La giornata di studio organizzata a Mondello vuole essere un momento di riflessione che stimoli un confronto costruttivo tra operatori del settore, investitori economici e pubblici poteri, al fine di studiare soluzioni condivise che agevolino il rilancio delle attività".
Nello stesso comunicato non viene riportato quanto sostenuto dal AD di Finmeccanica, Mauro Moretti, ma in note stampa sul convegno si legge testualmente, avrebbe, infatti, sostenuto:
"Io sarei contento se chiudesse la metà degli aeroporti".
"Sarebbe scellerato se lo Stato intervenisse per salvare cose già' morte, aeroporti che non hanno mercato, perché alla fine pagherebbero sempre gli stessi, i clienti e i contribuenti".
data inserimento: Domenica 06 Luglio 2014