ADR ha presentato un documento di 24 pagine: di verifiche e di proposte. Ché il GB Pastine di Ciampino sia uno scalo atipico lo evidenziano i numeri dell'aeroporto e la prossimità delle abitazioni di Ciampino. I numeri del layout dello scalo richiamano le criticità associate alla localizzazione di una pista di 4milioni di passeggeri a ridosso delle abitazioni.
Con un sedime di 220 ettari, una pista di 2200 metri occorre, innanzi tutto domandarsi come possa essere stato l'unico scalo della Capitale fino all'inaugurazione di Fiumicino del 1961. Nel 1960 movimentava quasi 3milioni di passeggeri/anno. Nel 2012 Ciampino ha movimentato 4.5 milioni di passeggeri, senza aggiungere i voli militari e quelli di Stato.
Dal 1960 al 2013 intanto, a fronte di una regolamentazione nazionale non del tutto adeguata, le edificazioni dell'intorno sono aumentate in relazione alle legittime richieste per nuovi insediamenti antropici.
Nell'abitato di Ciampino sono state rilasciate concessioni edilizie, comunque rispettose delle normative ENAC e dell'Aeronautica Militare Italiana. Una situazione che, tuttavia, anche dopo le leggi sul rumore aereo e il Piano di Rischio per incidente aereo (oltre al Regolamento ENAC per la costruzione e l'esercizio di un aeroporto) hanno evidenziato le numerose criticità esistenti. Il fronte dei palazzi di Ciampino che si affacciano sulla pista di volo, sui rullaggi e sui piazzali di sosta aeromobili sono una realtà incontrovertibile.
Quali interventi ed opere sono state approntate per ridurre l'impatto acustico aeroportuale? Per adottare il Piano di Rischio? Per adottare almeno le RESA di 240 metri? Trascurando le fondamentali opere per la messa in "totale" sicurezza lo scalo. Ovvero misure che dovrebbero essere adottate, la criticità e vicinanza dei caseggiati e della viabilità lo impone, senza alcuna deroga è riemersa in primo piano la questione acustica.
Sono comunque interrogativi che attendono risposte definitive.
Con la recentissima Relazione ADR per il “piano di contenimento ed abbattimento del rumore” , tuttavia, siamo ancora alle proposte ed alle sperimentazioni.
Dopo tre anni dal luglio 2010, data della Conferenza dei Servizi ha dato l'avvio ad operazione che avrebbe dovuto pianificare e cadenzare interventi e misure per il rientro da un impatto acustico "devastante" la situazione è sempre la stessa. Prima di tutto i responsabili avrebbero dovuto conteggiare anche il traffico aereo militare e di stato per verificare la mappa acustica aeroportuale. Allo stesso tempo avrebbero dovuto verificare anche il ground noise: il rumore aereo generato dagli aerei (tutti) in movimento sui piazzali e sui raccordi.
Probabilmente la prima risposta, l'unica, per ridurre il rumore aereo, avrebbe dovuto essere quella di ridurre il numero dei voli civili/commerciali. Limitare i voli a 60 movimenti/giorno.
Il documento ADR, ancora una volta, rischia di apparire un lavoro, uno studio, una proposta interlocutoria in attesa di un piano che prima o poi dovrà essere rigorosamente adottato. Sarà, comunque, sempre tardi.
data inserimento: Domenica 08 Dicembre 2013