È febbre di droni. ANSV cosa pensa? Manca una normativa europea specifica e servirebbe una stringente, dettagliata quanto articolata legislazione sulle modalità operative degli APR (mezzi a pilotaggio remoto). L'intreccio operativo tra voli a bassa quota, la convivenza con ultraleggeri, aviazione generale, aviazione civile/commerciale e militare deve essere ancora risolta. La FAA USA rinvia ancora la normativa in materia ma, intanto nel belpaese ben ottantacinque scuole di formazione per operatori droni sono state riconosciute dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC).
Sono sorte negli ultimi dodici mesi e sono numerosi (centinaia ?) che hanno frequentato e, probabilmente, superato corsi teorici o pratici.
Nel mese di maggio 2015 le "infinite" nuove professionalità attese dall'APR si riuniranno nell’ambito di “Roma Drone Expo&Show 2015”: seconda edizione. Il ritrovo avverrà nei giorni 29-30-31 maggio all’Aeroporto di Roma Urbe.
Vi parteciperanno decine di scuole di volo APR riconosciute dall’ENAC, che presenteranno al pubblico le loro proposte formative sui droni. A fronte delle 85 scuole di volo e di addestramento in data 28 aprile 2015 ENAC ha inviato a tutti i Comuni italiani riuniti nell'ANCI due pagine sull'impiego degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto.
La lettera sottoscritta dall'Ing. Alessandro Cardi avverta i Comuni del Belpaese sulle modalità e fruibilità di tali attività di volo.
Perchè ENAC ha sentito questa esigenza? Quali interrogativi sono alla base di questa "strana" missiva?
Per quale ragione le Amministrazioni comunali sarebbero coinvolte nelle attività di volo degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto? Devono forse interessare la Polizia e Vigili Urbani a vigilare e coordinare il "traffico aereo" a intervenire sullo spazio aereo sovrastante l'area municipale degli APR con pesi superiori e inferiori a 25 kg? Devono forse vigilare sulla "patente e libretto" degli operatori APR residenti nelle aree di amministrazione?
La giungla delle attività aeree connesse agli Aeromobili a Pilotaggio Remoto è sterminata e l'ENAC, dopo aver autorizzato 85 scuole di addestramento e volo sono investiti da problematiche e da una gestione sulla quale si sentono impotenti?
Come può, infatti, ENAC sovraintendere e vigilare la giungla dei droni di giorno e di notte, nei giorni feriali e festivi, sopra paesi e città e in prossimità di piste di volo militari e civili?
Un drone decolla in spazi limitati e da località più disparate. In luoghi cittadini e in zone meno popolate e il controllo positivo del mezzo aereo inquadra problematiche di safety e security ancora, sembrerebbe, non del tutto analizzate. La lettera ENAC non rappresenta, in sintesi, queste complessità? ANSV cosa pensa?
data inserimento: Giovedì 30 Aprile 2015