Il rischio volatili riguarda tutti gli scali senza eccezione, per alcuni è aggravato. Ma il Birdstrike Risk Index è adeguato? Le Circolari dell'Enac Serie Aeroporti (APT) relative al rischio volatili sono documenti essenziali per comprendere un fenomeno incombente. ENAC ha emanato nel tempo un adeguamento della circolare APT-01, emessa nel Maggio 1999. Una elaborazione abbastanza recente per una problematica che affligge il sistema degli aeroporti (commerciali, civili, aviosuperfice e militari) non solo Belpaese. Il documento promulgato dall'ENAC ha, com'era inevitabile fare, utilizzato le argomentazioni in materia dell'ICAO.
La sicurezza e l'operatività aeroportuale correlata al rischio ed alla presenza dei volatili sono state recentemente adeguate con la circolari Serie APT 1 B del 23 dicembre 2011. Dal titolo "Procedure per la prevenzione dei rischi di impatto con volatili ed altra fauna selvatica (Wildlife Strike) negli aeroporti" aveva aggiornato l'APT 1 A del 30/05/2007 APT-01A. Quest'ultima inquadrava "Direttiva sulle procedure da adottare per la prevenzione dei rischi di impatto con volatili negli aeroporti".
Tre circolari, tre documenti che dopo aver inizialmente inquadrato il fenomeno lo ha precisato, circostanziato ed, infine, allargato alla fauna selvatica stanziale dei sedime aeroportuali (volpi, cani e altro). identificando un più ampio fenomeno e misure di prevenzione del rischio di wildlife strike
Sono stati incorporati i requisiti normativi nazionali e in linea con le previsioni dell’Annesso 14 ICAO, illustrando le misure gestori ed esercenti aeroportuali devono adottare.
E' stata formulata anche una metodologia di calcolo dell’indice di rischio.
Il Birdstrike Risk Index (BRI2). Un indice standardizzato per misurare il rischio di wildlife strike per ogni aeroporto. Il Birdstrike Risk Index è stato concertato con il Dipartimento Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia nella sua versione 2.0.
Attraverso calcoli matematici le specie presenti in aeroporto, il numero degli impatti per specie, gli effetti sul volo dei suddetti impatti, il traffico aereo consente di determinare il rischio cui è esposto un aeroporto su una scala di valori.
Un soggetto importante nel'analisi dell'impatto volatili (in genere) perciò de fenomeno del wildlife strike in Italia è il Bird Strike Committee Italy (BSCI). Sorto nel 1993 tramite decreto del Ministero dei Trasporti per dare attuazione all’Art. 2 della legge 157 del 11.2.1992 che sancisce quanto segue: “il controllo del livello di popolazione degli uccelli negli aeroporti, ai fini della sicurezza aerea, è affidato al Ministro dei trasporti” è stato in seguito ( D.Lgs. 31.07.1997, n. 250 istitutivo dell’ENAC) riqualificato.
Perché abbiamo, in sintesi, ricostruito l'iter organizzativo e lo status informativo sul "wildlife strike"?
Il motivo è semplice e scontato.
Aerohabitat ritiene che, a fronte di una adeguata normativa ENAC in materia, la realtà operativa non risulta ancora "soddisfacente".
Per varie ragioni. In questa nota, dopo aver analizzato documenti internazionali in materia di impatto volatili, appare utile segnalare un solo dato.
Il Piano di Rischio per incidente aereo, il risk assessment associato, non avrebbero tenuto nel debito conto quello che altri studi hanno evidenziato. La cosiddetta "Primary bird hazard zone", rapportata alla lunghezza pista e volumi di traffico è più ampia della geometria del Piano di Rischio. Qualcosa dovrà essere rianalizzato e verificato. Lo stesso BRI (Birdstrike Risk Index) potrebbe risultare compromesso.
data inserimento: Domenica 10 Febbraio 2013