Sono state autorizzate 85 scuole di "pilotaggio" per droni. Il caso di piazza Duomo! Il Rapporto Bilancio Sociale 2014 a riguardo è stato totalmente trasparente. Sostiene, infatti, come "nel 2014 è inoltre iniziata l’attuazione del Regolamento “Mezzi aerei a pilotaggio remoto”, i cosiddetti droni, fortemente attesa in un settore merceologico e industriale in tumultuosa espansione, con centinaia di iniziative di sperimentazione e operative. Il Regolamento ENAC e la sua concreta attuazione forniscono una risposta efficace alle esigenze di regolazione di questa innovativa categoria di mezzi aerei e alla disciplina del loro utilizzo, in attesa di un quadro normativo a livello europeo".
In sostanza dopo una "Dichiarazione della Conferenza Internazionale di Riga dello scorso mese di marzo 2015 e della Concept of Operations emessa dall’EASA immediatamente dopo" manca ancora del tutto una normativa Europea-EASA in materia.
Ma ENAC, se da un lato rileva come "i tempi necessari per l’emissione e l’attuazione della normativa europea sui droni ad uso civile sono ancora rilevanti ed è pertanto necessario il ricorso a normative nazionali per l’ordinato sviluppo del settore", ha comunque autorizzato ben 85 scuole di pilotaggio per droni "civili".
Una certificazione che, probabilmente, ha consentito il rilascio di numerosi, forse centinaia di "piloti".
Persone che, probabilmente, che, sicuramente hanno acquistato droni per sviluppare attività inizialmente ludica/hobbistica, con finalità anche lavorative/lavoro aereo e professionali in genere.
Ma al boom di "piloti" e l'esplosione delle vendite di droni si accompagna la difficoltà di emanare una normativa, una sorta di codice della strada nell'impiego di questi stessi mezzi volati a pilotaggio remoto (sia civili sia militari).
La materia è "spinosa" e ai tempi lunghi per acquisire una normativa europea EASA, gli USA replicano con un accordo preliminare tra Verizon e l’agenzia spaziale statunitense NASA al fine di strutturare un sistema per monitorare il traffico aereo di droni. Come? Con una rete di ripetitori radar/antenne telefoniche/ satelliti/tecnologie avanzate che non può che stimare tempi lunghi di realizzazione (e costi comunque elevati).
La stessa FAA USA non ha ancora inquadrato efficacemente le tecniche di monitoraggio per vigilare sul volo a quote inferiori a 150 metri (ma anche al si sopra). Per mezzi a pilotaggio remoto aventi peso superiore e inferiore a 25 kg, per volo a vista e, magari, con sistemi radar di controllo. Mezzi con velocità di ascensione e locomozione ridotte e superiori a 150 km/h.
Quali restrizioni dovranno essere introdotte per assicurare la sicurezza dei cittadini non coinvolti in queste attività ludico/professionali? Quali sanzioni per i trasgressori? Quali polizze assicurative potranno essere sottoscritte dai "piloti" a pilotaggio remoto?
In attesa che una qualche regolamentazione "protegga" questo exploit di droni è indispensabile segnalare il fatto di cronaca accaduta a Milano luned1 22 giugno.
Nella centralissima piazza Duomo a Milano un drone fuori (?) controllo ha impattato in un cavo d'acciaio (era una linea vita?) posizionato nelle vicinanze dello stesso Duomo. Il drone, probabilmente, era impiegato per un'attività di fotografia/movie/monitoraggio visivo delle guglie della cattedrale, in prossimità della Madonnina.
I danni materiali sono risultati minori, ma gli interrogativi correlati sono numerosi. Uno tra i tanti possibili: erano "piloti" autorizzati da una scuola autorizzata da ENAC e/o da agenzia equivalente europea o di altri Paesi? Avevano stipulato un'assicurazione per danni a terzi? I "piloti" sono, probabilmente, stati denunciati, ma chi vigila sul traffico aereo di bassissima quota, sulle tantissime operazioni di droni in corso, H 24, sui cieli della Penisola? Qualcuno dovrebbe intervenire!
data inserimento: Mercoledì 24 Giugno 2015