L'irrisolta convivenza con altri mezzi volanti e le problematiche di security complessiva! Se il 26 gennaio scorso un "minuscolo" drone è stato scoperto nella tenuta della Cada Bianca - la sua corsa sarebbe finita sopra un albero della residenza del Presidente USA - altri hanno volato a lungo sopra Parigi. Se negli USA la nuova normativa FAA prescrive che debbano essere a portata visiva - ottica da parte dell'operatore e ad una altezza massima di 150 metri delineando una regolamentazione che potrebbe diventare modello nel resto del mondo, ecco manifestarsi una realtà che pone immediate restrizioni nell'utilizzo della stessa fotta dei droni. I droni quindi devono ancora essere ritenuti in libertà vigilata. L'intreccio tra droni militari e civili, flotta deglli ultraeggeri, dei velivoli dell'aviazione leggera e civile commerciale - per non parlare di quella militare - rappresenta ancora un intreccio irrisolto. Forse non risolvibile in tempi brevi con gli adeguati livelli di sicurezza de volo prima ancora che trasparenti nella security. Che dire del videomaker che in Turchia ha sorvolato con un drone DJI Phantom 2 l’aeroporto Ataturk di Istanbul? Uno degli scali aerei a maggior traffico europeo: con oltre 50 milioni di passeggeri all’anno.
Niente pizze a domicilio con i droni quindi anche perché quelli avvistati nella zona di Place de la République a Parigi non sembrerebbe altrettanto innocente e innocua. La metropoli francese sarebbe stata sorvolata da una decina di inesplicabili droni sui quali sta indagando la polizia parigina. Anche negli scorsi 3 e 4 marzo 2015 altre testimonianze hanno segnalato la presenza di numerosi droni: in serata anche sulle rive della Senna, su Place de la Concorde, sul'ambasciata USA e persino sulla tomba di Napoleaone a Les Invalides. Sono stati un test di verifica? Gli autori sono burloni, giornalisti, fotografi e/o soggetti pericolosi e/o malintenzionati? Sono singoli o gruppi organizzati? Le infrazioni sarebbero di diverso tipo anche se quelle che riguardano le violazioni dello spazio aereo civile/commerciale non risultano quelle immediatamente perseguite. Che il divieto di sorvolo risulti una delle tante trasgressioni minori non solo preoccupa perché evidenzia i limiti della regolamentazione esistente, le urgenza di protezione civile ed il rischio dell'uso "liberalizzato" e non autorizzato/certificato e/o professionale dei droni.
Chi e come, inoltre, potrebbe monitorare e gestire la libera circolazione dei droni? Quale autorità, con quali mezzi e strumenti? Radar di bassa ed alta quota, sopra le città e nelle zone/aree sensibili (siti nucleari e altro e tante no fly zone) potrebbero scongiurare il rischio potenziale?
Quanti altri droni stanno volando in questo preciso istante? E su quali località e siti e con quali finalità?
data inserimento: Giovedì 05 Marzo 2015