In Parlamento, con interrogazioni e interpellanze, e sui media nazionali informazioni, commenti e critiche varie stanno accompagnando quest'ultimo periodo della presidenza dell'Aeroclub d'Italia.
Il Presidente Giuseppe Leoni è stato condannato a tre anni - sostengono i giudici- per aver utilizzato i soldi dell’Aero club d’Italia, di cui è tuttora presidente, per pagare le spese legali di una causa civile che aveva perso. La peculiarità è, comunque, collegata ad una sorta di investitura in questo ruolo: è a capo dell'AeCI dal 2002. Oggetto della controversa questione sono 9000 euro. I media, tuttavia, sembrerebbero focalizzare tra le altre polemiche l'aver immatricolato seri aeromobili acquisiti dall'AeCI con nominativi ricalcanati Leoni. E cosi, sei anni fa, vennero presentati sei arerei con questi nominatvi: I-RMAR (Roberto Maroni), I-CALD (Roberto Calderoli), I-UMBE (Umberto Bossi), I-COSG (Giuseppe Cossiga), I-GTRE (Giulio Tremonti), I-NOEL (Leoni, scritto al contrario).
Le richieste di sospensione provengono, ad esempio, dal senatore del Nicoletta Favero, segretario della Commissione parlamentare sugli enti vigilati, con una interpellanza urgente rivolta al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dei Trasporti, al ministro della Difesa, al ministro dell'Economia ed al ministro dell'Interno e sottoscritta da 30 colleghi del Gruppo Pd e di Fare.
Rilevato che:
il consiglio dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), attraverso la delibera n. 248 del 1 marzo 2017, su richiesta del ministero dell'Infrastrutture e dei trasporti, ha deliberato l'inapplicabilità al presidente dell'Aero Club d'Italia dell'articolo 3, comma 6, del d.lgsl. 39/2013, in quanto soggetto non dotato di poteri di gestione richiesti dall'articolo 1, comma 2, lett l), del dlgsl 39/2013, affinché possa configurarsi l'ipotesi di inconferibilità prevista dal successivo articolo 3, comma 1, lett. b);
il consiglio ha tuttavia ritenuto applicabile al presidente dell'AeCI, in quanto membro del massimo organo
rappresentativo del Consiglio nazionale del Coni, l'articolo11 del Codice di comportamento sportivo del Coni, che prevede la sospensione cautelare per i componenti dello stesso Comitato che 'sono stati condannati, ancorché con sentenza non definitiva, per i delitti indicati nell'allegato 'A' o che sono stati sottoposti a misure di prevenzione o di sicurezza personale". Anche l'onorevole Gianluca Pini (Lega Nord) in una interrogazione sollecita il presidente del Consiglio dei ministri e il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere, premesso che:
un alone di opacità aleggia in questi giorni sulle elezioni per il rinnovo dei presidenti delle federazioni sportive, in vista delle elezioni del Coni previste per il prossimo 11 maggio 2017;
una delle posizioni più equivoche riguarda Giuseppe Leoni, presidente dell'Aero Club, dichiarato interdetto dai pubblici uffici;
secondo quanto comunicato dall'agenzia specializzata AVIONEWS, l'Anac, su richiesta proprio del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con delibera del 1° marzo scorso ha espresso un parere sulla base del quale è stata disposta la sospensione del presidente per 18 mesi un'applicazione del codice di comportamento sportivo del Coni (articolo 11);
a parere dell'interrogante si tratta di una fattispecie in cui avrebbe potuto trovare applicazione anche la cosiddetta 'legge Severino', di cui al decreto legislativo n. 235 del 2012, e dunque la previsione della decadenza dall'incarico: per quali motivi si sia proceduto alla sola sospensione e non invece alla decadenza, con applicazione in toto della cosiddetta legge Severino, e se intenda chiarire chi sia titolare del diritto di delega di rappresentanza dell'Aero Club in occasione delle prossime elezioni del Coni".
data inserimento: Giovedì 30 Marzo 2017