In discussione sono sempre i costi e l'affidabilità del caccia supertecnologico. Ancora in primo piano il Programma “F-35 Lightning II-JSF” (Joint Strike Fighter), la nuova generazione del " sistema d’arma da combattimento" aerea. Quello che viene ritenuto l’esigenza primaria per sostituire i velivoli AV-8B Harrier della Marina e gli AMX e i Tornado dell’Aeronautica.
Il progetto avviato nel lontano 1994, a cui l'Italia ha aderito nella fase di Concept Demonstration del 1998, definendo nel 2001 alla negoziazione degli accordi internazionali (MoU, Memorandum of Understanding) aveva ottenuto il nulla osta parlamentare e ministeriale il 24 giugno 2002.
Il Segretario Generale della Difesa/Direttore Nazionale degli Armamenti aveva sottoscritto il Supplemento Bilaterale Italia-USA al “Framework MoU” per la fase SDD (System Design and Development) e, il 23 luglio 2002, è stato firmato il relativo documento di accordo e impegno finanziario.
Inizialmente avevano aderito oltre agli Stati Uniti, otto Paesi: Regno Unito (unico partner di Primo Livello), Italia ed Olanda (partner di Secondo Livello), Australia, Canada, Danimarca, Norvegia e Turchia (partner di Terzo Livello).
Dopo tanti anni ed a seguito di varie vicissitudini progettuali, tecnologiche, di sperimentazione collaudo le problematiche associate alla produzione dell'F-35, il cacciabombardiere del futuro, sarebbe sotto osservazione dagli stessi tecnici del Pentagono. Senza entrare nel dettaglio degli "inconvenienti" sorti è utile ricordare come lo stesso capo della sperimentazione del Pentagono, Michael Gilmore sostenga:
-"le prestazioni sull'operatività complessiva continuano ad essere immature";
-"soluzioni industriali con assistenza e lavori inaccettabili per operazioni di combattimento".
E' una circostanza che ha portato i membri del Partito Democratico (componenti della commissione Difesa della Camera) a presentare una richiesta di riduzione della flotta F-35.
Con l'ausilio un dossier sarà sottoposto all'assemblea il dimezzamento del programma italiano per gli F-35.
I velivoli della Lockheed Martin passerebbero da 90 a 45 esemplari. Eventuali altre esigenze di cacciabombardieri dovrebbero prevedere l'acquisizione di velivoli Eurofighter.
Anche la spesa complessiva dei caccia sarebbe, inevitabilmente, ridotta.
data inserimento: Martedì 04 Febbraio 2014