Due notizie, una multa e l'ennesimo espediente per il sostegno dei cittadini ai voli. Se da una lato fa notizia la decisione dell'Antitrust di far pagare 400mila euro alla Ryanair per "scorrette modalità di rappresentazione ai consumatori del prezzo dei biglietti aerei", è passata in secondo piano l'idea che i voli delle low cost (ed equivalenti) debbano essere sostenuti da una specifica tassa sull'imbarco dei passeggeri.
L'utente aereo è comunque e sempre nell'occhio del ciclone.
E' il destinatario di un servizio ma è anche il primo a contribuire ai voli.
Paga la tariffa aerea, paga gli extra costi e le extra imposte accessorie che accompagnano la quota iniziale ed anche il sopraprezzo quando impiega la carta di credito.
Se la politica del co-marketing dei collegamenti aerei viene finanziata da soggetti territoriali è sempre un costo che deve essere scorporato dalle spese per i cittadini.
Il passeggero, l'utente è quindi sottoposto al pagamento del biglietto aereo direttamente alla acquisizione del coupon ed indirettamente attraverso il contributo (come cittadino) del co-marketing.
La novità di questi giorni è rappresentata dalla dichiarazione di un ex dirigente di società di gestione aeroportuale. Ebbene di fronte al venir meno, alla riduzione delle risorse finanziarie territoriali disponibili per le policy di co-marketing di sostegno ai voli.
In definitiva le politiche di spending review renderebbero necessario il reperimento di fondi alternativi per il co-marketing.
Cosa c'è di meglio e più opportuno che far sostenere all'utente aereo questi costi?
Magari con ulteriore incremento dell'addizionale comunale che dal primo luglio dovrà già crescere di altri due euro per sovvenzionare l'INPS?
data inserimento: Martedì 23 Aprile 2013