Per nove giorni, causa rifacimento della pista e altro, voli dirottati su Fiumicino. Il periodo che va dal 24 settembre al 2 ottobre, salvo proroghe, sarà ricordato e memorizzato da tutti gli abitanti dell'intorno aeroportuale del city airport della Capitale come un dato storico. Forse come quella nevicata a Roma del '56 o eventi similari: irripetibili.
Sicuramente qualcuno ricorderà il silenzio sopra Ciampino del 2012 in una canzone, con un video o altro.
Neanche il Piano Aeroporti potrà mai riproporre una situazione di integrale no fly.
Difficile pensarlo o sognarlo. Comunque vada, anche nella più ottimistica delle soluzioni. Anche con l'apertura di Viterbo come terzo scalo del Lazio, a Ciampino le stime di registrano un traffico pari 56.032 voli/anno al 2019 e 72.868 voli/anno al 2044.
Nella settimana di fine settembre comunque i voli Ryanair, Wizzair, e quelli militari e governativi traslocano.
I voli commerciali a Fiumicino, al Terminal 3, i voli di Stato e militari a Pratica di Mare.
Quelle che potrebbe essere la soluzione, lo scenario ideale per mettere in sicurezza il GB Pastine, e risolvere radicalmente le deroghe ai vincoli aeronautici, le imposizioni dell Piano di Rischio, quelle del Risk assessment/rischio terzi e, infine, come l'unica opzione per le ricadute acustiche/ambientali.
Il rifacimento della pista risolverà la manutenzione straordinaria e, probabilmente, potrà adeguare gli standard aeronautici di pendenza della stessa pista.
Il trasferimento al Leonardo da Vinci riguarderà una ottantina di voli civili/commerciali. Una necessità operativa che si trasforma in una sperimentazione. Un test tra tanti.
Potrebbe, tra l'altro anche dimostrare la tenuta di Fiumicino con un extra di 80 voli al giorno: senza la pianificazione di extrapiste.
Ma il complesso degli interventi di quei nove giorni di blocco dei voli, probabilmente, oltre a riguardare il rifacimento, con l'adeguamento lo spessore della pavimentazione, siamo convinti, possa definire anche la sistemazione idraulica.
Il recupero delle acque meteoriche, la raccolta delle sostanze utilizzate per le procedure antiice e deice, alla pulizia dei piazzali e della pista, oltre che delle due testate, sono interventi pianificati?
Regimentare le acque afferenti le aree pavimentate della pista di volo evitando che possano disperdersi, garantire che le acque meteoriche di “prima pioggia”, che nelle falde acquifere (gli interrogativi sulla presenza di prodotti quali olii, benzine, idrocarburi, grassi, gomma, ecc.) possano filtrare solo sostanze sottoposte a trattamento di sedimentazione, dissabbiatura e disoleatura prima di essere convogliate al ricettore finale è un traguardo di queste lavori?.
La riqualifica della pavimentazione della pista, in sintesi, potrà garantire in toto la sicurezza nell'utilizzo dello scalo?
data inserimento: Giovedì 06 Settembre 2012