Anche la pista del primo dopoguerra è un "ostacolo" alle abitazioni storiche! La direttrice 18/36 della pista di Bresso, 1080 metri di lunghezza e 30 di larghezza, com'era inevitabile, ha obbligato gli amministratori locali a redigere il Piano di Rischio per incidenti aerei. Non è una novità, nell'aprile 2014 è stato notificata l'approvazione del PIANO DI RISCHIO AEROPORTUALE INDIVIDUAZIONE AREE DI TUTELA AI SENSI DEI D.LGS. N. 96/2005 E N. 151/2006:
"in data 7 Aprile 2014 con deliberazione di Consiglio Comunale n. 14 è stato approvato definitivamente il Piano di Rischio Aeroportuale, ai sensi dell'art. 707, comma 5, del Codice della Navigazione,come modificato e integrato dal D.Lgs. 9 maggio 2005 n. 96 e dal D.Lgs. 15 marzo 2006 n.151, in conformità del Regolamento per la Costruzione e l'Esercizio degli Aeroporti dell'ENAC e della circolare esplicativa APT 33 del 30/08/2010; che ai sensi dell'art. 13 della Legge Regionale 12/2005 e s.m.i., tutti gli elaborati costitutivi del Piano e la deliberazione di Consiglio Comunale di cui sopra, sono depositati presso la Segreteria Generale del Comune di Bresso, Via Roma n.25 e pubblicati nel sito informatico dell'amministrazione comunale".
Nel corso dei decenni dalla costituzione dell'aeroporto di Bresso - area destinata ad attività di volo ancora nel 1912 - dopo la dismissione dell'Aeronautica Militare Italiana e con l'insediamento dell'Aero Club Milano - mentre nel 1965 la pista d'erba viene asfaltata il sedime dello scalo si è progressivamente ridotto. Quasi al 50% di quello originale. Nello stesso tempo le edificazioni dell'intorno delle due testate di pista non si sono mai arrestate.
Ma anche se il Piano di Rischio con i vincoli rigorosi per le nuove/prossime edificazioni/concessioni non risolve l'insediamento degli agglomerati urbani e pubblici esistenti - edificati nei decenni - la non applicabilità del rischio terzi (risk assesment - curve di isorischio) per volumi di traffico inferiori a 50mila/voli anno, la questione "safety" per la popolazione dell'intorno deve essere sempre considerata.
La trasparenza e la piena consapevolezza del "pericolo" nella prossimità di una pista, tuttavia, deve concepire il Piano di rischio associato al rischio terzi.
Gli obblighi di legge, quindi, dovrebbero riguardare non solo l'art 707, ma anche l'art 715, l'art 711 e altri del codice della Navigazione. E' scontato, tutti gli aeroporti, o meglio tutte le piste di volo dovrebbero non solo adottare la configurazione prescritta e denominata Piano di Rischio (le zone A, B, C e D in ossequio alla modalità disposta da ENAC e correlata alla dimensione della medesima pista) e contemplare, per talune piste - Bresso tra di queste - il "rischio terzi". Le curve di isorischio.
Altro invece è rappresentato dal rischio terzi, ovvero l'identificazione risk assessment delle curve di isorischio: non può, come disposto da ENAC, riguardare esclusivamente le piste con volumi di traffico aereo superiore a 50mila voli/anno. Riguarderà anche altre piste, particolarmente antropizzate, affossate tra città, assi stradali, autostrade, lagune, corsi d'acqua a altro, ma solo ad esclusivo parere di ENAC.
La recente denuncia del Movimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo sul Parco del Grugnotorto, con le ipotesi di progetti edilizi dovrebbero essere associate anche al "rischio terzi".
Il comunicato del Movimento 5 Stelle sostiene:
“Ancora altro cemento e abitazioni, perfino in aree pericolose soggette a vincolo di tutela dall’aeroporto di Bresso. Il Consiglio comunale è stato convocato per il prossimo 2/2 per approvare il Piano dei Rischi e dei vincoli aeroportuali dell’aeroporto di Bresso la cui pista rientra in parte nel territorio della nostra città. Fin qui nessun problema, sembra un atto dovuto anche se, come al solito, l’amministrazione arriva con anni di ritardo, la regolamentazione è del 2008 ma il documento di “ben” 16 pagine arriva a maggio del 2013. Le norme impongono che nel cono aereo di decollo e atterraggio dei velivoli la nuova costruzione residenziale sia impedita in una fascia e fortemente limitata nelle altre due fasce: giustamente si vuole limitare il rischio che un eventuale incidente provochi una strage. Basti ricordare i danni di uno di questi “piccoli” velivoli che si schiantò sul Pirellone pochi anni fa. A Cinisello ci sono già stati diversi morti:
nel 1980 un aereo è precipitato in via Modigliani investendo una donna e i suoi tre bambini, 4 morti, due bambini di 9 e 11 anni e i due piloti. Nel 2000 cade un elicottero dentro il Parco Nord in territorio di Cinisello, morti i due piloti. Ma tutto questo all’amministrazione comunale sembra non interessare: presa dalla foga di cementificare ogni angolo della città inserisce nel Piano dei Rischi e dei vincoli dell’aeroporto di Bresso, la possibilità di edificare da 0,4 a 0,7 mq per ogni mq che, tradotto in parole povere, permettono di costruire il 40% e 70% del terreno!!! Il dato è abnorme soprattutto se paragonato al PGT recentemente approvato dove si è “concesso” ai proprietari dei terreni del Parco del Grugnotorto la possibilità di costruire 0,2 mq per ogni mq, ossia il 20%. Il Movimento 5 Stelle si batte per fermare la cementificazione del territorio, che già oggi è stato consumato per il 74%, e si chiede perché ora, in un area che si dorrebbe tutelare per motivi di sicurezza, si vuole permettere l’edificazione residenziale con un indice fino a tre volte superiore? Quali sono i progetti edilizi che potranno costruire fino al triplo rispetto ad altre zone della città? Il 2/2 alle ore 21 aspettiamo i cittadini numerosi in aula consiliare, ne sentiranno delle belle da chi li amministra”.
data inserimento: Giovedì 29 Gennaio 2015