La direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative per contenere il rumore negli aeroporti comunitari era stata recepita in Italia con il decreto legislativo n. 13 del 17 gennaio 2005. I vincoli e le restrizioni operative agli aeroporti, agli aeroporto metropolitani e agli aeroporti militari aperti al traffico civile, avrebbero dovuto essere adottati qualora fosse stato rilevato un superamento dei limiti acustici stabiliti dalle vigenti norme per le zone di rispetto individuate in attuazione dell'articolo 3, comma 1, lettera m), numero 3), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, e successive modificazioni. E' avvenuto? In quali casi è successo negli aeroporti Italiani? Ma sono interrogativi retorici, ai quali non servirà dare alcuna risposta. La UE ha in corso l'elaborazione di una sua parziale e/o sostanziale revisione ed aggiornamento. Sulla materia Aerohabitat propone una recente interrogazione.
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Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001089/2011
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Knut Fleckenstein (S&D)
Oggetto: Contenimento del rumore negli aeroporti dell'Unione europea relativamente al riesame della direttiva 2002/30/CE
Nel suo programma di lavoro per il 2011, la Commissione europea ha annunciato l'intenzione, nel quadro del cosiddetto "pacchetto aeroporti", di rivedere la direttiva 2002/30/CE dell'UE che istituisce "norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità".
Gli Stati membri dell'Unione europea ritengono la gestione del contenimento del rumore negli aeroporti dell'Unione come una questione del tutto secondaria. In linea di massima, la posizione attuale si basa sull'"approccio equilibrato" dell'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale.
Quali sforzi di armonizzazione compie la Commissione a livello europeo per quanto riguarda le restrizioni operative finalizzate al contenimento del rumore negli aeroporti dell'Unione? Esistono approcci della Commissione intesi a limitare maggiormente i decolli e gli atterraggi di voli commerciali notturni?
Quali opzioni sono discusse in seno alla Commissione per una maggiore armonizzazione del divieto di volo notturno degli aeromobili per il trasporto di passeggeri? Quali sforzi sono in atto per armonizzare in generale le restrizioni ai voli notturni nell'Unione europea?
In quale modo, con una possibile ulteriore limitazione di voli notturni commerciali, si potrebbe tenere conto della situazione degli aeroporti dell'UE ubicati nelle vicinanze di conglomerati urbani?
data inserimento: Martedì 15 Febbraio 2011