Non è la prima interrogazione in materia e non è neanche la prima che riguarda lo scalo "Gino Lisa". Sull'allungamento della pista, sulla valutazione sull'impatto ambientale e sul flusso ai finanziamenti per una infrastruttura che, probabilmente, non rientrerà tra gli scali "primari". Diamo conto della interrogazione presentata dall'on. Lello Di Gioia al Ministro dei trasporti e delle replica del medesimo Ministro.
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere – premesso che:
martedì 6 maggio 2014, davanti alla sede di Aeroporti di Puglia spa a Bari, si è svolta una manifestazione, indetta dalle Associazioni e dai comitati pro «Gino Lisa», affinché si decida, in tempi rapidi, non solo l'apertura dell'aeroporto, ma siano avviati i lavori per l'allungamento della pista che rappresenta una necessità strategica per lo sviluppo del territorio;
sulla realizzazione di tale opera, in merito alla quale l'interrogante ha presentato numerosi atti di sindacato ispettivo, si continuano a riscontrare ritardi e scelte che rischiano di penalizzare un territorio già duramente in crisi;
la provincia di Foggia e la Capitanata hanno un potenziale turistico e turistico- religioso che potrebbe fungere da volano per la ripresa e lo sviluppo, ma le scelte politiche operate, nel corso degli ultimi anni, hanno determinato evidenti difficoltà;
non a caso anche la camera di commercio e l'Associazione industriali della città di Foggia hanno dato il loro appoggio, convinti come tutti che il «Gino Lisa», una volta pienamente operativo, rappresenta un'infrastruttura strategica per l'intero comparto dell'economia locale;
l'arretratezza delle infrastrutture di mobilità è un pesante handicap con il quale questo territorio deve fare i conti e, di fatto, determina l'impossibilità per gli operatori economici di poter competere, ad armi pari, con altre realtà produttive del Paese;
tutto ciò, in una situazione in cui la crisi economica continua ad affossare lo sviluppo e ad aumentare in termini esponenziali il numero dei disoccupati, appare del tutto incomprensibile e irragionevole;
non si possono più sopportare tali ritardi, come non si può dimenticare lo spreco delle risorse pubbliche sino ad ora investite e gli ostacoli burocratici e politici posti da chi colpevolmente tende a ritardare i lavori di tale opera, con il rischio di declassare l'aeroporto e l'intera economia del territorio;
non è più tempo di tergiversare, stante il fatto che a breve, il 30 giugno 2014, scadranno i termini per usufruire dei 14 milioni di euro di fondi comunitari per l'allungamento della pista e le popolazioni e gli operatori economici non potranno accettare in silenzio tale eventualità che si accompagnerebbe ad altre sottrazioni, come lo spostamento dell'Agenzia per la sicurezza alimentare, che hanno rappresentato una preoccupante avvisaglia;
in tal senso appare ancora più grave la decisione, presa il 17 gennaio 2014, di declassare l'aeroporto di Foggia, iniziativa che era stata letta come tentativo di affossare lo sviluppo e la realizzazione delle opere previste –:
come e se si intenda, al di là di formali dichiarazioni di buona volontà, attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, con il necessario confronto con le istituzioni regionali e Aeroporti di Puglia spa, affinché si concluda quest'annosa vicenda della piena operatività dell'aeroporto «Gino Lisa», che, a giudizio dell'interrogante, ha assunto ormai i toni della farsa, e si dia risposta alle giuste istanze avanzate dalle associazioni dei cittadini e degli operatori economici della provincia di Foggia e della Capitanata, cominciando dalla pista dell'aeroporto per dare il via, in seguito, ad un reale potenziamento infrastrutturale dell'intero territorio, che rappresenta l'unico fattore strategico per la ripresa e lo sviluppo economico del territorio. (3-00841)
LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, signor Ministro, io parto dalle sue parole della prima interrogazione: bisogna utilizzare i fondi comunitari. Guarda caso, non si utilizzano 14 milioni di euro. Lei ha aggiunto che bisogna mettere in moto un processo propulsivo per attivare le situazioni di infrastrutturazione di questo Paese: non si apre l'aeroporto «Gino Lisa». Eppure, il 6 di maggio, imprenditori, lavoratori, gente comune hanno svolto un'iniziativa davanti alla sede della società Aeroporti di Puglia per capire perché questo aeroporto non si apre, per capire perché, come dicevo, 14 milioni di euro non vengono ad essere utilizzati; e il 30 di giugno scadono i termini per utilizzare questi 14 milioni di euro.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
LELLO DI GIOIA. Come mai, le chiedo, nel gennaio di questo anno è stato declassato l'aeroporto «Gino Lisa» ? È ovvio che il resto lo dirò nella replica.
PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha facoltà di rispondere.
MAURIZIO LUPI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, onorevole Di Gioia, le va dato merito e atto che, da più tempo e per più volte, lei ha sottoposto la questione dell'aeroporto di Foggia «Gino Lisa» all'attenzione del Governo per la priorità e per la funzione che questo aeroporto può rappresentare sul territorio. Quindi, tralascio, ovviamente, di ripercorrere il lungo iter procedurale che gli onorevoli interroganti e lei stesso conoscete molto bene.
Vengo, quindi, nella risposta – anche per forza di cose puntuale, visto che la sua interrogazione è molto puntuale – a verificare lo stato di avanzamento delle procedure per quanto riguarda l'aeroporto di Foggia, ricordando e condividendo che è evidente che uno dei problemi che questo Governo ha posto e si sta ponendo concretamente è l'utilizzo fino in fondo: vogliamo cambiare l'Europa, ma prima di tutto dobbiamo utilizzare al meglio e in maniera certa le risorse che l'Europa mette a disposizione del nostro Paese. Questo come principio generale; vedo anche l'onorevole Leone, con cui avevamo fatto un incontro con tutti gli operatori.
Sotto il profilo dell'aspetto finanziario, ricordo che le risorse oggetto della questione sono state stanziate con delibera CIPE del 2011, come giustamente sottolineato dagli interroganti, cioè quindi all'interno del piano per il sud, con obbligo di impegno entro il 31 dicembre 2013.
Tali risorse – riconducibili all'ex fondo per le aree sottoutilizzate, oggi fondo di sviluppo e coesione – sono state assegnate, per la loro attribuzione alla gestione delle regioni competenti e nel caso specifico alla Puglia, attraverso il programma attuativo regionale 2007-2013.
Con successiva delibera del CIPE del 31 dicembre 2013, per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti è stato prorogato al 30 giugno 2014 l'utilizzo. Pertanto, ad aggiornamento di quanto già esposto nel corso della seduta del question time del 27 novembre 2013, faccio presente che alla Commissione tecnica VIA-VAS del Ministero dell'ambiente è attualmente in corso l'istruttoria tecnica relativa alla procedura di valutazione di impatto ambientale, come lo stesso riferisce. Peraltro, ad oggi non è ancora pervenuto il dovuto parere da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del Ministero dell'ambiente.Pag. 43
Ho provveduto altresì ad acquisire informazioni di competenza del Dipartimento politiche europee presso la Presidenza del Consiglio per aggiornamenti in ordine alla notifica di aiuti di Stato, ex articolo 108 del trattato effettuato dalla regione Puglia. Al riguardo, detto Dipartimento ha comunicato che è tuttora – e concludo – in corso, da parte della Commissione europea, la valutazione di compatibilità della misura con le regole UE in materia di aiuti di Stato. Stando al recente carteggio tra la regione Puglia e la Commissione, quest'ultima ha chiesto informazioni alle quali la regione avrebbe corrisposto in data 23 aprile ultimo scorso.
In considerazione dell'obbligo ovviamente stabilito dall'articolo 108, la misura di finanziamento dell'opera non potrà trovare attuazione prima che la Commissione abbia adottato una decisione favorevole al riguardo.
È ovvio che seguiremo costantemente, come Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'iter che abbiamo appena descritto, che lei conosce molto bene e che è la fotografia della realtà che dobbiamo constatare.
PRESIDENTE. Il deputato Di Gioia ha facoltà di replicare.
LELLO DI GIOIA. Signor Ministro, lei sa benissimo la stima che ho nei suoi riguardi. Pur tuttavia, devo constatare e devo ribadire ancora una volta la non soddisfazione per la sua risposta. Non possiamo limitarci esclusivamente ad un riepilogo dei fatti.
Io credo che ci debba essere una forte volontà politica per risolvere i problemi di un'area che è devastata da un punto di vista sociale, perché lì abbiamo livelli di occupazione e disoccupazione che hanno ormai raggiunto i limiti insostenibili; abbiamo una situazione infrastrutturale certamente deficitaria e quindi è obbligo dell'istituzione e della politica dare risposte serie ai problemi che vengono ad essere sottoposti. E se questo Governo ha voglia e deve avere voglia di cambiare, bisogna fare in modo che questi problemi siano affrontati con grande determinazione.
Che cosa le chiediamo ? Certo, vi sono dei problemi al Ministero dell'ambiente, vi sono dei problemi con i beni culturali. Si deve fare carico, per le sue competenze, di fare in modo che ci sia un tavolo dove lei assume la responsabilità di sbloccare una situazione che sta diventando insostenibile.
Dobbiamo dare risposte alla gente e dobbiamo dare risposte al popolo della Capitanata, che è stato già depauperato di beni. E le ricordo, signor Ministro, quello che è accaduto con l'Agenzia della sicurezza alimentare, finanziata con la legge del 2007 e che nel 2008-2009 è stata totalmente tagliata fuori. Ecco, dobbiamo ridare dignità, dobbiamo restituire a quel popolo quello che è stato tolto.
data inserimento: Lunedì 02 Giugno 2014