Note lusinghiere in Italia, non altrettanto negli scali USA! La vulnerabilità degli scali maggiori e minori USA è stata certificata da un Rapporto congiunto elaborato dalla Tsa (Transportation security administration) e dalla FBI. L'analisi riguarda 36 mesi di indagine svolta su 440 infrastrutture aeroportuali. Sono stati evidenziati ben 2500 incidenti/carenze/violazioni nel sistema di security procedurale, operativa e nei sistemi di protezione e rilevazione degli aeroporti.
La TSA ed FBI attraverso criteri di verifica denominati “joint vulnerability assessments” nel sistema perimetrale esterno e di check-in nella security ha testato 81 su 437 aeroporti, pari al 19%.
L'indagine ha coinvolto 28 dei più grandi hub USA, scali che movimentano oltre il 50% dei passeggeri/anno del Paese Nordamericano. Il monitoraggio ha interessato anche 33 dei 57 medium hubs.
Nelle 85 pagine del Report Jennifer Grover, Direttore GAO (Homeland Security and Justice Issues U.S. Government Accountability Office) ha rilevato: “by assessing vulnerability of airports system-wide, TSA could better ensure that it has comprehensively assessed risks to commercial airports’ perimeter and access control security.”
I media USA hanno, tuttavia, sottolineato, come a fronte degli ingenti investimenti e potenziamento delle misure di sicurezza, le infrazioni, le violazioni alla sicurezza non diminuiscono. Nè nella frequenza tantomeno nei numeri.
Note in controtendenza invece in Italia, dove ENAC, con il seguente comunicato stampa del 6 giugno, rileva un quadro e una realtà rassicurante.
"RIUNIONE IN ENAC CON I SECURITY MANAGER DEGLI AEROPORTI NAZIONALI PER LA PRESENTAZIONE DEL REPORT SULLE ATTIVITÀ DI SECURITY
Nella mattinata di oggi, 6 giugno 2016, presso la Direzione Generale dell’ENAC, si è svolta una riunione con i Security Manager degli aeroporti nazionali e con i Direttori Aeroportuali dell’ENAC per la presentazione di alcuni dati 2014 – 2015 relativi alla security.
In particolare, il Direttore Centrale Regolazione Aerea, Giuseppe Daniele Carrabba, ha illustrato i risultati della campagna di sensibilizzazione svolta a partire dal 2013 nei principali scali nazionali. La campagna è stata avviata in relazione alla necessità di diminuire il numero degli oggetti proibiti trasportati dal passeggero a favore della fluidità dei controlli e nel rispetto dei requisiti richiesti dalla sicurezza.
Dai dati è emerso che in alcuni aeroporti le iniziative di sensibilizzazione adottate e le modifiche strutturali intraprese hanno portato a una significativa diminuzione del numero di articoli proibiti rinvenuti. Tale dato è stato calcolato anche in rapporto al numero dei passeggeri transitati su ciascuno scalo nel 2014 e nel 2015. In altri scali, invece, la tendenza registrata è risultata solo in più lieve diminuzione.
Si è inoltre riscontrata anche una diminuzione dei numero dei liquidi trasportati dai passeggeri, identificati con l’acronimo LAG (Liquidi, Aerosol, Gel).
Nel corso della riunione, peraltro, è stato illustrato ai responsabili della security delle società di gestione la nuova procedura di comunicazione dei dati che dovrà essere utilizzata dal prossimo mese di luglio: il nuovo sistema permetterà ai gestori aeroportuali di ottimizzare la modalità di trasmissione e, al contempo, consentirà all’ENAC la registrazione dei dati, l’elaborazione delle statistiche e la successiva pubblicazione in tempi molto rapidi.
Sono state illustrate, inoltre, le attività condotte dal Nucleo Centrale Ispettivo dell’ENAC sugli aeroporti nel periodo 2010 - 2015. Il Nucleo, che svolge per conto della Direzione Generale dell’Ente accertamenti in tutti gli scali aperti al traffico commerciale per verificare la rispondenza delle misure di security previste sia dal Piano Nazionale di Sicurezza, sia dalla normativa comunitaria di riferimento, nel 2015 ha condotto 34 ispezioni su 28 scali, per un totale di 647 giorni/uomo spesi sul campo."
data inserimento: Martedì 07 Giugno 2016