Caccia grossa al Canova! Esistono responsabili? La scorsa settimana sarebbero stati catturati almeno 60 esemplari. Una battuta di caccia in stile inglese ancorché notturna per venire a capo del rischio piccoli quadrupedi per scongiurare il rischio impatto e ingestione nei propulsori degli aeromobili civili/commerciali e militari. L'allarme lepri sarebbe stato segnalato dalle autorità dell'Aeronautica Militare Italiana. Dove stazionano questi esemplari: entro il recinto o al di fuori? Certo se le lepri possono superare la rete di recinzione occorrerebbe porsi considerazioni di security del sistema di reticolati a tutela del sedime in aggiunta alle incursioni in pista, sui piazzali e nel rullaggio e quindi sul livelli di safety. Ma la presenza delle lepri rappresenta una novità per il Canova? Nella Relazione Birdstrike 2012 (quella 2013 non è stata ancora divulgata) erano stati segnalato il 14% di eventi della specie "lepri" sul totale. Erano pochi, erano comunque sufficienti per identificare una problematica preoccupante per la safety? Le restanti riguardavano Gabbiani 14%, Passera d'Italia 23%, Piccione selvatico 14%, Fagiano 7%, Gheppio 7%, Airone 7%, specie non identificata 14%.
E' possibile che le lepri siano improvvisamente moltiplicate o, piuttosto, che non sia stato - per tempo - identificato un allarme progressivamente emerso. L'analisi della Relazione 2012 alla voce Treviso riportava.
"Partendo dalla definizione data nella Circolare ENAC APT/01B, si può affermare che il rischio di impatto con fauna selvatica corso nel 2012 e negli anni precedenti, considerando il traffico aereo (aviazione commerciale e generale) dell’aeroporto Antonio Canova di Treviso, è sempre stato accettabile. Dai rilevamenti effettuati si è ottenuta una soddisfacente descrizione della fauna selvatica presente nel sedime aeroportuale con conseguenti informazioni sull’uso dell’habitat.
Sono state evidenziate delle differenze nella distribuzione delle specie che sono in parte spiegabili con la diversa composizione strutturale dell’habitat, ma soprattutto dalle diverse esigenze ecologiche dovute alle fasi del ciclo biologico che si sono susseguite durante il periodo di studio.
Uso dell’habitat
Il monitoraggio costante dell’area aeroportuale permette di ottenere una descrizione puntuale e dettagliata delle presenze di fauna selvatica. In generale si può osservare come gli ambienti che attraggono maggiormente la fauna selvatica ed in particolare l’ avifauna, dove si registrano le maggiori concentrazioni di specie, sono:
- le strip erbose laterali alla pista, in cui si concentrano passeriformi più o meno gregari, corvidi e, limitatamente ai mesi primaverili ed estivi, rondini e rondoni;
- gli hangar e i tetti degli edifici dell’aerostazione, utilizzati tutto l’anno, principalmente da colombi e storni;
- le aree boschive situate lungo il confine aeroportuale, in cui si posano abitualmente tortore, colombacci e talvolta rapaci." Non si parlava - quindi - in maniera specifica di "lepri". Nello nota successiva invece erano segnalate "le azioni che Aertre Gestore Aeroportuale dell’aeroporto A.Canova di Treviso intende implementare per contrastare il fenomeno in relazione alla presenza delle diverse specie."
"La presenza delle rondini, concentrata soprattutto nei mesi estivi, sarà contrastata con una gestione sempre più oculata del manto erboso. Si è previsto di effettuare il taglio dell’erba nelle ore notturne provvedendo a imballare e rimuovere contestualmente la vegetazione tagliata in modo che non diventi attrattiva per i volatili.
Lepri e nutrie".
E' realmente avvenuto? L'interrogativo è inevitabile!
data inserimento: Domenica 03 Agosto 2014