Sul rischio impatto volatili sugli aeroporti del Belpaese. E’ una questione rilevante che attende ancora una risposta e provvedimenti risolutivi, ma che ha trovato e trova una puntuale analisi da parte di Valter Battistoni. Gli interventi del maggior esperto italiano in “birdstrike” sono regolarmente e sistematicamente analizzati e documentati sul web con www.birdstrike.it e www.facebook.com - Valter Battistoni. In questo spazio Aerohabitat propone due note: “Grifoni e aeroporti: convivenza impossibile” e “Compromesso al ribasso per il carnaio di Alghero?”.
Grifoni e aeroporti: convivenza impossibile.
L’unione Europea sta finanziando un progetto (LIFE14 NAT/IT/000484) che si pone come obbiettivo principale il miglioramento dello stato di conservazione del grifone in Sardegna. Il progetto prevede tra l’altro la creazione di una rete di “carnai aziendali” per mitigare la carenza alimentare e la liberazione di 60 grifoni provenienti dalla Spagna per risolvere la critica situazione demografica della popolazione esistente.
Per “carnaio aziendale” si intende un sito attrezzato ove gli allevatori convenzionati potranno smaltire, nel rispetto delle norme esistenti, le carcasse degli animali morti. Le carcasse costituiranno il cibo per i grifoni che quindi le smaltiranno, come un tempo avveniva in natura. Oltre a queste sono previste ulteriori due stazioni di alimentazione (leggi: carnai) per integrare la rete di quelle aziendali.
Il progetto interesserà - tra le altre - le seguenti zone di protezione speciale (ZPS) e siti di importanza comunitaria (SIC): ZONE ZPS: ITB013044 - Capo Caccia: la zona più centrale, conosciuta come "Arca", è un oasi permanente di protezione faunistica (L.R. 23/98), mentre la fascia costiera è parte dell'Area Marina Protetta di Capo Caccia e Punta Giglio (L. 979/82). E' presente un’oasi permanente di protezione faunistica e di cattura. La zona ricade nel Parco Regionale di Porto Conte (L.R. 31/89). Si può considerare uno dei siti più importanti del Mediterraneo per la nidificazione del Gyps fulvus e del Hydrobates pelagicus.
ZONE SIC: ITB010042 - Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio - ITB011155 - LagoBaratz Porto Ferro: unico lago naturale della Sardegna, alimentato dal solo bacino imbrifero che lo circonda. Area geologicamente costituita da formazioni di rocce sedimentarie, prevalentemente arenarie e sabbie, e rocce metamorfiche di tipo scistoso.
In attesa dell’entrata in funzione dei carnai aziendali, una delle stazioni di alimentazione è già ubicata in località Marina di Lioneddu (Porto Conte).
Fin qui quanto si apprende dal sito web del progetto denominato “Life Under Griffon Wings” (www.lifeundergriffonwings.eu).
Per una serie di sfortunate circostanze deve essere sfuggito agli estensori del progetto, ed a molti degli enti chiamati ad autorizzarlo, che tutte le aree sopra descritte rientrano in un raggio di 13 km. dall’aeroporto di Alghero.
La distanza di 13 km. è posta come limite dalla normativa nazionale (ENAC) ed internazionale (ICAO) per l’insediamento di fonti attrattive per la fauna selvatica, considerate dalla legge come potenziale pericolo per la navigazione aerea (Cod.Nav. art. 711), tant’è che la locale Autorità aeroportuale aveva da tempo provveduto a consegnare al Comune di Alghero, entro i cui confini ricadono sia l’aeroporto che le aree oggetto del progetto, le c.d. mappe di vincolo (Art. 707 C.N.), ovvero le delimitazioni territoriali entro le quali non è ammesso in linea di principio l’insediamento di attività attrattive per la fauna.
Almeno uno dei carnai istituzionali è quindi già esistente ed operativo entro il raggio di 13 km. dall’aeroporto, mentre altri (aziendali) lo saranno a breve non appena ultimato l’iter autorizzativo.
Quale può essere l’impatto sulla sicurezza della navigazione aerea derivante da una popolazione di più di 60 Grifoni che volteggiano sopra due carnai all’interno di una zona che dovrebbe invece essere immune da fonti attrattive?
Il Grifone (Gyps fulvus) ha un’apertura alare di 2,5 m. e può arrivare a pesare fino a 12 chili. Può volare fino a 6.000 m. di altezza (circa 20.000 ft.). I grifoni possono formare colonie separate e sono piuttosto fedeli al loro luogo stanziale. Si spostano solitamente in stormi di parecchi individui. Avendo disponibile una rete di carnai, è assai probabile che gli stormi si spostino da uno all’altro attraversando inevitabilmente i sentieri di decollo e atterraggio dell’aeroporto di Alghero.
In Spagna, dove vivono circa 8.000 coppie di Grifoni,le statistiche riportano molti impatti con aerei militari che effettuano spesso missioni a bassa quota (certamente più di 14 eventi dal 1987 al 1991- Kitowsky 2011), ma anche con aeromobili civili, causando anche diverse vittime tra piloti e passeggeri di piccoli aeroplani di aviazione generale.
Di seguito riportiamo i dati aggiornati degli ultimi impatti, tratti dai siti web specializzati:
• 18.07.1996 – Pamplona, Robin DR380, precipita dopo aver impattato con un Grifone – 3 morti
• 13.05.2012, Madrid, Iberia A340, impatta con un avvoltoio che rimane incastrato nel radome.
• 16.01.2016, Cerro de las Rabadanes, TB20, impatto con avvoltoio, 4 morti.
• 30.03.2016, Perales, Cessna 172, impatto con avvoltoio, 3 morti.
• 19.05.2016, Arbizu, Robin DR400, impatto con avvoltoio, 3 morti.
• 16.09.2016, Palma de Mallorca, Lufthansa A320, impatto con avvoltoio che resta incastrato nel radome.
Crediamo non siano necessari ulteriori commenti.
Se nessuno studioso serio potrà mai sostenere la fattibilità di un “rischio zero” per quanto riguarda gli impatti degli aeromobili con volatili, davvero non si sente alcuna necessità di incrementare il livello del rischio laddove se ne possa fare tranquillamente a meno. Auspichiamo perciò che chi di dovere voglia rivedere l’ubicazione degli insediamenti di fonti attrattive e del ripopolamento, magari spostandoli in zone meno critiche per la navigazione aerea.
Da ultimo citiamo un analogo esperimento in corso in India (peraltro per esigenze diverse) nel quale tuttavia i carnai sono stati ubicati a 100 km. dall’aeroporto più vicino:
https://www.internationalairportreview.com/news/32874/vulture-restaurants-birdstrikes
Compromesso al ribasso per il carnaio di Alghero?
Qualche mese fa avevamo evidenziato il caso di un progetto europeo per l’installazione di “carnai aziendali” nei pressi dell’aeroporto di Alghero al fine di provvedere all’alimentazione di una nuova colonia di grifoni da liberare in zona (vedi Archivio 2017, 1° trimestre). In quell’occasione avevamo sollecitato l’intervento dell’Autorità aeronautica affinché facesse rispettare le linee guida poste dall’ICAO e dalla medesima Autorità.
L’ENAC non aveva tardato a far pervenire le sue determinazioni, che sostanzialmente confermavano il divieto di installazione di fonti attrattive entro 13 Km. da un aeroporto.
Gli Enti proponenti hanno a loro volta ribadito le proprie considerazioni ed alla fine sembra che si giungerà ad un compromesso basato sull’istituzione di una no-fly-zone sul carnaio unitamente alla riduzione del numero di avvoltoi da rilasciare rispetto ai previsti 60.
Francamente, se le indiscrezioni verranno confermate, ci sembra un compromesso al ribasso: che dimensioni e che limiti di quota potrà avere una no-fly-zone a 13 Km. dall’aeroporto di Alghero? Quale il suo impatto sulle operazioni di volo? Anche se ci sarà una riduzione del numero di nuovi esemplari, si tratta pur sempre di un notevole incremento rispetto all’esistente, a tutto discapito della sicurezza: non è certamente questa la finalità che la normativa si proponeva. Si ha la sensazione che abbiano prevalso logiche ed interessi diversi da quelli strettamente legati alla sicurezza della navigazione aerea.
data inserimento: Lunedì 16 Ottobre 2017