Uno scenario affine ad altre Regioni del Belpaese. La relazione tra territorio e popolazione e localizzazione nella macroarea delle Regioni del SUD determina scenario di bilanci tra rete dei collegamenti e voli e risultati di traffico assai contraddittori. Il caso Calabria è uno di questi. Il Piano Nazionale Aeroporti ha assegnato alla Regione tre aeroporti: Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. I dati di traffico 2015 identificano, inevitabilmente, realtà operative, dati di traffico e politiche di co-marketing con le low cost per assicurarsi adeguati movimenti aerei con determinate destinazioni.
L’aeroporto di Lamezia Terme ha, negli anni, verificato una crescita e posizionato lo scalo al primo posto con 16.892 movimenti e 2.332.126 passeggeri/anno nel 2015.
Contenuto invece il ruolo di Reggio Calabria che nel 2015 si è attestato a 4.113 voli e 482.028 passeggeri. Marginale quello di Sant’Anna di Crotone ha registrato nel 2015 1.860 voli e 280.037 passeggeri. Nel recentissimo periodo i media riferiscono da un lato della gara di affidamento della gestione dei due aeroporti minori. Enac è, infatti, impegnata a consegnare ad una sola azienda - dopo che il fallimento della gestione del Sant Anna e la Curatela Fallimentare non aveva ritenuto esserci le condizioni per prorogare l’esercizio provvisorio d’impresa - oltre a Crotone anche lo scalo di Reggio Calabria. Quest'ultimo aeroporto in questi ultimi giorni è nell'occhio del ciclone per la decisione di Alitalia di sospendere tutti i voli dal "Tito Minniti" di Reggio Calabria. Il disimpegno della ex compagnia di bandiera, probabilmente, rientra nel quadro del rilancio del vettore che passa attraverso la riduzione dei voli corto-medio raggio con il taglio di 20-30 velivoli Airbus 320. La svolta di Alitalia, tuttavia, si accompagna anche alla nuova strategia di rete e competitiva nei confronti delle low cost che hanno sottoscritto a livello locale accordi di co-marketing per il sostegno ai voli. Una policy che sembrerebbe, al momento, aver escluso Alitalia.
Ecco quindi che nella Regione Calabria si registra una concorrenza tra scali regionali, con bacini di traffico limitati e spesso competitivi e con politiche di sostegno ai voli (co-marketing) conflittuali e sovrapposte. Con costi e operazioni finanziarie a carico di aziende partecipate, pubbliche e/o da enti territoriali da un lato e con risultati di bilancio aeroportuali che, generalmente, non premiano le società di gestione aeroportuali (spesso anch'esse pubbliche e/o partecipate). Le aziende aeroportuali, società di gestione di scali che volano (rete di collegamenti e destinazioni) prevalentemente su destinazioni derivate da accordi di co-marketing e dalle opportunità di integrarsi con le reti operative delle stesse low cost.
Prevalgono perciò le strategie di rete delle low cost. Sono pertanto secondarie le opportunità geo-industriali-turistiche del territorio e delle popolazione di riferimento residente.
Ecco quindi che i bilanci delle società di gestione possono assicurare un qualche risultato non-negativo solo in presenza di volumi di traffico, ancorché finanziati dal sistema pubblico, adeguati.
Le prospettive "imprenditoriali" e i bilanci delle società di gestione aeroportuali degli aeroporti minori, (sotto 500 mila passeggeri/anno e talvolta anche con un milione/anno) sono, purtroppo, derivati e corrispondenti agli "aiuti di stato" elargiti.
data inserimento: Giovedì 05 Gennaio 2017