Quanti sono stati sottoscritti nel 2015, quanti dal 1997? Gli accordi che Comuni, provincie, Regioni, Camera di Commercio e, probabilmente di altre partecipate pubbliche hanno di fatto attivato iniziative per lo svolgimento coordinato di attività finalizzate al cosiddetto supporto ai flussi turistici in ingresso su un qualche territorio delle periferia del Belpaese.
E' davvero la motivazione con cui numerosi aeroporti della Penisola sono stati "finanziati" voli, collegamenti, frequenze con altri scali italiani e internazionali?
La prassi dovrebbe richiamare una qualche legge Regionale in grado di promuover e incentivare il turismo di una qualche area geografica che abbisogna di lanciare e/o aumentare l'offerta di turismo marino, invernale e storico/architettonico in genere.
Ha funzionato? Funziona? Per quanti anni è possibile sfruttare tale dispositivo finanziare - senza incorrere nella vischiosa normativa degli aiuti di stato - per incrementare in sostanza il numero dei passeggeri potenziando i voli di uno scalo aereo?
Questo genere di accordi con quale entità, soggetto, azienda, aerolinea e/o altro vengono ratificati?
Le amministrazioni pubbliche e le partecipate, probabilmente, firmano accordi di co-marketing con soggetti che hanno sede legale in Italia o all'estero. Lo fanno forse, direttamente con le stesse compagnie aeree?
Tali sottoscrizioni hanno accordo pluriennali di tre-cinque anni o sono vincolati da accordi quadro anche ventennali?
Le coperture di spesa pluriennali ratificati abbisognano anche di fidejussioni bancarie di lungo periodo: quali sono questi istituti?
Le suddette operazioni di finanziamenti pubblici che devono tuttavia rispettare le normative comunitarie, per escludere violazioni agli artt. 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, oltre a dover tenere conto degli orientamenti derivanti dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che, in proposito, ha stabilito che tutte le entità controllate, giuridicamente o di fatto, dalla stessa entità debbano essere considerate un’impresa unica.
E' indubbio che oltre alle norme citate nel trattato, anche alla Comunicazione della Commissione Europea contenente Orientamenti comunitari concernenti il finanziamento degli aeroporti e gli aiuti pubblici di avviamento concessi a compagnie aeree operanti su aeroporti regionali del 2005, pubblicata sulla G.E. C 312 del 09.12.2005.
I contratti di co-marketing in vigore nel Belpaese possono ritenersi immuni da ipotesi di aiuto di Stato, in quanto ai sensi dell’art. 87, paragrafo 1 del trattato CE una misura di sostegno si configura quale aiuto di stato se ricorrono contemporaneamente quattro elementi:
-trasferimento di risorse pubbliche sotto qualsiasi forma
-vantaggio economico
-selettività, a differenza delle misure di carattere generale
-effetti sugli scambi tra gli stati membri e sulla concorrenza, anche con la semplice configurazione di un rischio di distorsione del mercato, mediante rafforzamento della posizione dell’impresa beneficiaria rispetto ai suoi concorrenti.
data inserimento: Giovedì 25 Giugno 2015