Le costruzioni storiche sono invece in deroga: comunque sono un pericolo ! Era una questione nota! Nessuna deroga è ammissibile per le edificazioni post 2006. Non altrettanto avviene invece per le edificazioni costruite in passato. Sia quelle fabbricate nei secoli scorsi quanto di quelle autorizzate con licenze edilizie e concessioni antecedenti all'entrata in vigore del cosiddetto "Piano di Rischio" per incidente aereo. Se appare del tutto coerente e legittima l'adozione - da parte del Comune aeroportuale - è del tutto evidente che l'ente di vigilanza e controllo (ENAC) ne debba valutare la reale corrispondenza. Una operazione che riguarda le concessioni edilizie post 2006 e che, a fronte della politica di deroghe per l'edificato pre-esistente dovrebbe porsi indici di rischio pregresso con relativi scenari di isorischio comparato.
Per ogni pista di volo. A prescindere del numero di voli/anno.
Aerohabitat - per Treviso - nel corso degli ultimi tre anni ha argomentato la materia nei seguenti documenti:
-Treviso, un Piano di Rischio che manca, Maristella Caldato e un esposto sulla lottizzazione Sile 1
-Treviso Canova ed il Piano di Rischio che manca
-Treviso, dopo l'adozione Piano di Rischio, nella Zona rossa crolla il valore delle case
-Aeroporto di Treviso: sconcertante! Un Piano di Rischio dimezzato, almeno per ora
-Treviso Canova: una pista tra il Sile e la Noalese.
E' stato tutto inutile?
Le lottizzazioni del Piano Sile 1. Il mega progetto di 17 mila metri cubi di appartamenti. Edifici di tre piani, primo lotto del Sile 2 e Sile 3 non sono stati comunque autorizzati? E che dire delle altre lottizzazione come S. Angelo 1-4, S. Angelo 1-3A, e il S. Angelo 1-1A?
Possibile che, ad esempio ENAC non abbia attivato soggetti di controllo, di monitoraggio e di verifica degli avvenimenti in corso. Perchè affidarsi alle sole dichiarazioni di un Comune: perché non verificare quanto stà avvenendo? Magari attraverso la Direzione Aeroportuale del Treviso Canova. Non ha forse richiesta, probabilmente a tutti i comuni aeroportuali interessati, di notificare tutte le concessioni edilizie rilasciate dopo il 2006? E' forse l'unico iter-procedurale adottato? Senza altri riscontri?
Il contesto delle edificazioni insediate nelle zone A, B, C e D e antecedenti all'adozione del Piano di Rischio (2006) pongono comunque considerazioni aggiuntive alla concessione delle deroghe con cui gli aeroporti non solo proseguono le attività di volo consolidate, ma le potenziano.
Non dovrebbero essere attivate riflessioni sul reale livello del "rischio" in relazione al raddoppio dei voli e volumi di traffico - sopratutto in taluni aeroporti affossati tra caseggiati, palazzi e viabilità intense - in prossimità di abitazioni, attività sensibili in deroga ai parametri prescrittivi di rischio?
Certo a Treviso non siamo dinnanzi a interi agglomerati - come avvenuto altrove - talvolta case "abusive" che in seguito sono condonate diventando del tutto "regolari. Ma una opera di verifica e di monitoraggio deve essere comunque assolta.
La materia è assai ingarbugliata. Non solo al Treviso Canova e, probabilmente, non è più indifferibile.
E' indispensabile non solo avere una mappa completa delle concessioni edilizie post 2006 - in ogni scalo piccolo e grande - ma registrare in un archivio con la casistica delle edificazioni private, pubbliche, sensibili (scuole, ospedali e altro) in relazione ad ogni pista di volo ed alla traiettorie di decollo (in virata e asse pista) e di atterraggio.
E' una misura preventiva: proattiva.
Al fine di disporre di un reale livello di rischio incidente aereo corrispondente anche alle edificazioni storiche in deroga. Senza aspettare che - evento statisticamente possibile - un incidente in decollo o in atterraggio renda immediatamente reale tale mappatura.
data inserimento: Domenica 26 Gennaio 2014