Inquadra e analizza il ruolo della vigilanza e del controllo in questo campo - Interrogazione a risposta scritta 4 05371presentato da Fabio RAMPELLI.
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
il 30 gennaio 2007 i funzionari dell'ENAC dell'aeroporto di «Roma Urbe», hanno ispezionato due società che facevano capo all'imprenditore Riccardo Marano, 63 anni, ex pilota di linea, la «Aviomar» e la «Atlantic AviatioN Supply»;
l'ispezione, iniziata per il sospetto di irregolarità tecniche, riuscì solo in parte vista l'assenza del proprietario, che proprio quel giorno venne convocato nella sede centrale di ENAC, ed il relativo diniego da parte del personale dipendente alla richiesta di esibizione di atti e documenti;
in seguito a questa ispezione il direttore generale dell'ENAC, aprì un'inchiesta interna sull'ufficio dello stesso ente che stava indagando sull'Aviomar, e denunciò i funzionari dell'ENAC che avevano messo in atto l'ispezione, denuncia poi archiviata dal tribunale di Roma nell'aprile 2008;
il 20 gennaio 2008, nel territorio di Bastia Umbra (Perugia), precipita un aeromobile di tipo «Cessa 177 B» della società Aviomar in volo d'addestramento, e nell'incidente periscono il pilota istruttore Antonino Sarica e la sua allieva Noemi Moscetta;
il 26 gennaio 2008 il pubblico ministero G. Petrazzini di Perugia, dà l'incarico al consulente tecnico maggiore Lorenzo Aiello, di esaminare i documenti ed effettuare il sopralluogo nell'hangar sito nell'Aeroporto di «Sant'Egidio» di Perugia dove erano conservati i resti dell'aeromobile, al fine di accertare «le cause della caduta dell'aeromobile»;
il 19 febbraio 2008 sono stati visionati, ma non acquisiti, i documenti di manutenzione del velivolo presso l'Aviomar (Roma Urbe);
il 5 giugno 2008, posto che l'Aviomar aveva inoltrato la domanda di certificazione come ditta di manutenzione secondo la normativa europea EASA Part M sub F, l'ENAC ha condotto un'ispezione presso l'officina di manutenzione della scuola Aviomar, anche al fine del rinnovo del «certificato di idoneità tecnica», (CIT 1078M in scadenza al 6 giugno 2008), rilasciato secondo regolamento nazionale, durante la quale vengono scoperte irregolarità tecniche evidenziate nel «verbale di Audit di Sistema» del 5 giugno 2008, ed il giorno successivo l'ENAC ha disposto la sospensione cautelativa e l'attivazione del processo di revoca della licenza di manutentore aeronautico del signor Gerardo Marziello, capo controllo;
le irregolarità tecniche riscontrate nel verbale erano la mancata revisione dei due unici estintori nell'hangar, scaduta da 16-18 anni, ed il parcheggio sul piazzale di aeromobili senza alcuna distinzione tra quelli efficienti, autorizzati alla «scuola di pilotaggio», ed altri inefficienti;
inoltre, i due ispettori dell'ENAC avevano rilevato che, dal 2 marzo 2008, trentuno manutenzioni su aerei della scuola erano state eseguite con strumenti non tarati o inesistenti, come la delicata verifica della compressione cilindri; «Effettuata da personale e con attrezzature non identificabili» ai motori del CESSNA 152 «I-BOYA» e del PIPER PA23 «I-KEIT»;
nel magazzino vengono trovate parti di ricambio scadute e prive di cartellino di efficienza;
risulta agli atti della relazione del consulente tecnico al pubblico ministero che i libretti dell'a/m (velivolo, motore ed elica) sono stati sequestrati solo cinque mesi dopo l'incidente, fatto che potrebbe aver consentito la manipolazione degli stessi con scritture postume, persino fuori dagli spazi previsti;
l'8 settembre 2008 gli ispettori dell'ENAC Massimo Montanari e Aldagisa Menolascino in un nuovo verbale chiedono che nonostante le carenze riscontrate alla scuola Aviomar, sia rinnovata la licenza di scuola FTO (Flying Training Organization). Si noti l'ambivalenza della relazione conclusiva dei due indicati ispettori inviata all'ENAC. Nella documentazione stampata si legge una annotazione manoscritta a penna, la preposizione «che» viene corretta in «se» –:
chi e cosa abbia causato il ritardo nel sequestro dei libretti dell'a/m (velivolo, motore e elica), chi ne fosse il custode e a chi sia stato dato il compito di custodire i resti dell'a/m incidentato;
per quali ragioni le irregolarità tecniche e manutentive della società Aviomar emerse a seguito dell'incidente in parola, alcune delle quali si protraevano da molti anni, non siano mai emerse durante precedenti controlli ed attività ispettive dell'Ente presso la società Aviomar;
a fronte di quali correttivi all'organizzazione sia stato possibile permettere la continuazione dell'attività scolastica e manutentiva alle stesse persone e se in seguito all'evento sia stata incrementata l'azione di sorveglianza dell'ENAC;
ricordando lo scandalo che coinvolse l'aviazione commerciale e che riguardò il riciclaggio di parti di ricambio (articoli dell'Espresso n. 42 del 23 ottobre 2008) e stante l'inequivocabile avaria dell'orizzonte artificiale accertato anche dalla registrazione in voce dei piloti Antonino Sarica e Noemi Moscetta periti nell'incidente del 20 gennaio 2008, come sia possibile che gli strumenti presenti sull'aeromobile precipitato siano privi di documentazioni amministrative e tecniche che assicurerebbero, qualora ci fossero, l'assenza di uso e commercio di parti usate illegali, avariate o non originali;
quali fossero i codici di identificazione degli strumenti giroscopici (orizzonte e direzionale) ed i loro numeri di serie e quando siano stati imbarcati, quando e chi abbia abilitato al volo strumentale IFR scuola l'aeromobile incidentato, e se gli strumenti minimi necessari per tale abilitazione risultino essere quelli originali (montati fin dalla costruzione) e se, nell'arco di 35 anni di vita dell'aeromobile, risulti che siano mai stati revisionati o controllati da un laboratorio per accertare la loro intrinseca efficienza e funzionalità e se tale ipotesi ricorresse, se sia paragonabile tale pratica con quella relativa ad altri strumenti, aeromobili e/o soggetti aeronautici;
considerato che gli ispettori dell'ENAC, oltre a sorvegliare l'organizzazione tecnica e operativa delle imprese aeronautiche firmano annualmente i certificati di aeronavigabilità che attestano le possibilità di impiego in sicurezza degli aeromobili civili italiani, se l'ENAC, soprattutto in occasione di eventi mortali, abbia mai avviato un'inchiesta interna per accertare fatti e circostanze collegate alle attività istituzionali svolta dal proprio personale e se per tali casi alcuno abbia subito provvedimenti disciplinari, e, nello specifico caso in parola, quale attività d'indagine tecnica ed ispettiva in proprio o in concerto con l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo abbia espletato l'ENAC per contribuire ad accertare le cause dell'incidente di cui in premessa, nonché ad apportare miglioramenti alla sicurezza del volo.
data inserimento: Sabato 26 Luglio 2014