Dopo una riattaccata a Pechino il volo dirottato a Hohhot, distante 50 minuti di volo. Sono poche le notizie ufficiali relative al volo Alitalia AZ790 Roma-Pechino dello scorso 26 settembre. Se non fosse per news internazionali la notizia, probabilmente, non avrebbe trovato adeguato spazio tecnico professionale. Secondo quanto riportato sul sito AviationHerald il volo A330-200 EI-EJI dopo aver riattacato per scarsa visibilità sullo scalo di Bejing, alle 8.10 locali del 27 settembre, ha richiesto l'immediato dirottamento sull'aeroporto di Hohhot distante circa un'ora di volo.
Il Controllo del Traffico aereo competente ha autorizzato il volo con una rotta diretta (con vettoramenti radar appropriati) verso lo scalo prescelto.
L'atterraggio è avvenuto dopo 47 minuti di volo.
Le considerazioni che si possono fare sul disservizio operativo (procederei all'alternato e quindi riproteggere i passeggeri su Pechino dopo aver imbarcato carburante) è oggetto dei commenti allegati all'informativa presentata da Aviation Herald. Le eventuali investigazioni su quanto è avvenuto inquadrano, inevitabilmente, la fuel policy della compagnia aerea (con l'aggiornamento del calcolo di carburante associato al piano di volo dello scorso inverno) e con le opzioni operative del comandante e dei piloti, ai quali, in ultima istanza, ricade la scelta sull'ammontare complessivo del carburante da imbarcare prima del volo.
Tra i tanti commenti on line Aerohabitat ritiene utile riportare quello sottostante:
"Correct actions from the crew in such situation, just one thing that could be set under the question mark is why the fuel during go aroun initiation was below minima to divert?! But contributing factor could be the longer vectors due to weather, however investigation will reveal the truth".
data inserimento: Giovedì 04 Ottobre 2012