Il più grande aereo commerciale e il Dreamliner ancora sotto i riflettori.
Ancora anomalie, inconvenienti sulle flotte widebody più tecnologiche e avanzate progettate dall'industria Aerospaziale. Airbus e Boeing devono fronteggiare le inusuali microcricche, delaminazione dei materiali e malfunzionamento ai propulsori. Il risultato diretto è sintetizzabile in disservizi operativi, interventi di extramanutenzione ordinaria e straordinaria e, in sostanza, in extracosti nella gestione di queste costosissime flotte di velivoli long-range.
Dopo le evidenze del 2010, un "uncontained failure" di Rolls Royce Trent 900 di un Airbus A380 Qantas era stato obbligato ad un atterraggio di emergenza a Singapore, con altri riscontri problematici nel corso delle ispezioni, la scorsa settimana un altro Airbus A380 della Singapore Airlines è rientrato dal volo per malfunzionamento alla stessa tipologia di motore.
Inconveniente sotto controllo ed in corso di monitoraggio e soluzione, sostiene un portavoce della Rolls Royce.
Ancora sotto ispezione, anche dopo le prescrizioni emanate dalla Commissione UE, il problema delle lesioni, microcricche, che stanno interessando la quasi totalità della flotta.
Almeno i velivoli con un certo numero dei cicli operativi, evidenziando una vulnerabilità specifica nella struttura fusoliera/alare.
I costi degli interventi di manutenzione straordinaria e gestione delle microfessure, probabilmente, si prolungheranno anche nel 2013 con un costo globale di oltre 200 milioni di euro.
Riguarderà l'intera flotta operativa di 67 esemplari A 380.
Non troppo lusinghiere anche le notizie che riguardano il Dreamliner della Boeing.
Dopo la prolungata gestazione - tre anni di ritardo - per arrivare al primo volo di linea la Boeing ha segnalato come 55 dei propri 787 Dreamliner potrebbero essere interessati dal processo di delaminazione nella struttura di fibra di carbonio dei velivoli.
L'area interessata, riguarderebbe comunque solo una serie della produzione 787, relativamente precisamente alla parte terminale della fusoliera ed agli impennaggi della coda.
Questa flotta rappresenta la più avanzata progettualità in fibra di carbonio.
La fusoliera, infatti, è fabbricata interamente in questa sostanza, oltre che in titanio, ed ha consentito una riduzione del peso complessivo del velivolo di circa il 20% rispetto all'utilizzo tradizionale di derivati in leghe composite e di alluminio.
L'avveniristico modello dl Boeing 787 è stato ordinato da numerose compagnie aeree, e l'attuale carnet di ordini ha raggiunto il numero di 835 esemplari al costo unitario di 114-145 milioni di euro.
data inserimento: Venerdì 30 Marzo 2012