Il 29 Ottobre è stato finalmente localizzato, dopo tre mesi di ricerche sottomarine, il relitto del Boeing B. 747-400 F della Compagnia coreana Asiana, precipitato nelle acque territoriali della Corea del Sud a non molta distanza dall’isola di Jeju, verso la quale stava dirigendo in emergenza.
L’isola coreana di Jeju è situata a circa250 km a Sud dall’aeroporto di partenza del volo, programmato dall’aerodromo internazionale di Seoul-Incheon con destinazione l’aeroporto internazionale di Shang ai-Pudong, distante circa 850 km in linea d’aria.
L’aeroporto dell’isola di Jeju, scelto per l’emergenza, è, oltre a quello di Seoul, uno degli sette aeroporti internazionali disponibili nel Paese, accanto a quelli di Kimhae – Ch’ongiu – Yangyang – Taegu e Kwangju, per servire gli abitanti (circa 43 milioni) d’un territorio della superficie di 98.824 km² (circa 1/3 di quella dell’Italia), mentre la Capitale usufruisce anche d’un aeroporto per i voli domestici.
Dal relitto del “cargo” sono stati estratti finora solamente i corpi dei due Piloti, unici occupanti del velivolo in servizio il 27 Luglio tra la Capitale coreana ed il maggior centro commerciale della Repubblica Popolare Cinese.
Le operazioni di ricerca e recupero, quanto meno dei due Registratori d’incidente installati a bordo del velivolo, continuano incessantemente nella speranza di poter stabilire, esattamente, cosa possa esser realmente accaduto ai comandi del velivolo, dopo che la trasmissione radiotelefonica emessa da uno dei due Piloti al Controllo del Traffico Aereo annunciava di dirigere in condizioni di emergenza verso l’aeroporto di Jeju, a seguito di «problemi nel mantenimento del controllo dell’aeromobile», dopo aver avuto segnalazione di un incendio in una delle stive ventrali del Jumbo. Al momento di quella che sembra esser stata l’ultima comunicazione dall’aeromobile, questo si trovava all’altitudine di 7.600 piedi, pari a 2.300 m.
In merito, il competente Ministro dei Trasporti coreano ha dichiarato che «… mentre l’incendio ha probabilmente causato il “crash”, l’esatto movente di tale fatto non può essere determinato in assenza dei dati dei due Registratori …».
Ma dai dati del “manifesto di carico”, obbligatoriamente conservato in copia all’aeroporto di partenza, si è potuto accertare che l’aeromobile aveva imbarcato un carico che comprendeva batterie elettriche al litio, vernici ed altri materiali potenzialmente pericolosi, se non propriamente etichettati, imballati e separati secondo le norme dei manuali per il trasporto di merci pericolose.
Mentre si conosce per certo e per pregresse tragiche esperienze che le batterie elettriche al litio sono da considerarsi potenzialmente pericolose per innescare incendi durante il trasporto per via area, il competente Ministro coreano ha tenuto a precisare che non esistono “evidenze immediate” che sia stato il carico a causare l’incendio !
Mentre attendiamo di vedere quando si concluderanno le ricerche sottomarine delle “evidenze” indicate dal Ministro, si sa per certo che alle indagini collaborano con gli investigatori coreani anche quelli statunitensi del NTSB, della FAA e gli esperti dei Costruttori del velivolo e dei suoi motori.
Dell’evento del 29 Luglio aveva puntualmente dato notizia Aerohabitat.eu –Incident, come possiamo documentare di seguito:-
Boeing 747 Cargo precipita in mare, 58 tonnellate di carico, 400 kg di batterie al LitioDispersi i due piloti di equipaggio.
L'equipaggio aveva comunicato sulla presenza di fiamme nello scomparto cargo ed era in corso un dirottamento per un atterraggio di emergenza sullo scalo di Jeju Airport. Il 747/400F della Asiana, aerolinea Coreana, immatricolato HL7604 che operava il volo OZ-991, era partito da Seoul (South Korea) con destinazione (China).
L'incendio scoppiato a bordo tra le 58 tonnellate di carico, tra le quali 400 kg di batterie al Litio, ed altre sostanze quali "paint, amino acid solution and synthetic resin" ripropongono gli interrogativi e l'affidabilità relative alla sostanze pericolose imbarcate sui voli cargo.
L'incidente avvenuto alle ore 04.12 locali (19.12 GMT) del 27 luglio dopo 67 minuti dal decollo. Il jumbo aveva fatto il suo primo volo nel febbraio 2006, era di recente fabbricazione ed era equipaggiato con quattro propulsori General Electric CF6-80C2B1F.
Dopo essere scomparso dagli apparati radar, parti, rottami galleggianti e spezzoni del cargo sono stati segnalati sulla superficie dell'oceano a circa 130km/70 miglia ad ovest dello scalo di Jeju. 29 luglio 2011.
data inserimento: Venerdì 04 Novembre 2011