Il panorama si allarga all'insorgente industria dei droni civili e inquieta! Un caso anche in Italia! Non è passato neanche un mese dal ''Roma Drone Expo&Show'', dove almeno 500 mezzi APR a pilotaggio remoto professionali sono stati sottoposti alla curiosità ed ai commenti dei visitatori. I media specializzati e generalisti hanno esaltato le opportunità sociali ed industriali dei droni. In secondo piano, talvolta del tutto trascurata, è invece stata la questione associata alla sicurezza di questa attività aerea a controllo a distanza. Al controllo positivo dei mezzi volanti, al potenziale rischio della perdita di controllo e conseguenti esiti disastrosi. La convivenza tra droni in genere (militari, civili, commerciali, attività ricreativa) è stata posta a lungo da Aerohabitat e dal Com.te Renzo Dentesano nella sua rubrica su UAS-UAV-APR.
Con due articoli dello scorso 20 giugno del "The Washington Post", uno di Craig Whitlock "When drones fall from the sky" e la seconda parte "Fallen from the skies" di Emily Chow, Alberto Cuadra and Craig Whitlock, è stato argomentato un resoconto di una documentazione di 50mila pagine ottenuti appellandosi al Freedom of Information Act. Concerne le investigazioni militari su incidenti occorsi alla flotta dei droni nell'arco di 12 anni.
"More than 400 large U.S. military drones crashed in major accidents worldwide between Sept. 11, 2001, and December 2013. By reviewing military investigative reports and other records, The Washington Post was able to identify 194 drone crashes that fell into the most severe category: Class A accidents that destroyed the aircraft or caused (under current standards) at least $2 million in damage. Not just in war zone. About one-third of the crashes occurred in Afghanistan, but nearly one-quarter happened in the United States during test and training flights. As the Pentagon deploys drones away from traditional combat zones, more accidents are occurring in Africa and other locations".
I due articoli sono assai dettagliati ed evidenziano gli interrogativi associati ai livelli di sicurezza, di affidabilità’, di rischio contestuale con l'attività di altri velivoli. Sia a bassa quota quanto a livelli di crociera dopo operano le flotte aeree civili e commerciali. Il vasto e generalizzato utilizzo dei droni da parte degli USA è iniziato dopo gli attentati dell’11 settembre del 2001. Dove sono finiti e dove hanno completato il loro volo con controllo remoto? Precipitati e schiantati al suolo, su case, su viabilità maggiore e minore e persino contro velivolo militare come un C-130 Hercules dell'Air Force. Se gli incidenti sono risultati oltre 400 quanti sono stati invece le perdite di controllo positivo che, pur determinando elevati rischi per la popolazione terrestre e per la comunità dello staff che vola, non hanno causato danni ad oggetti, proprietà e persone? Quali le cause?
Avarie meccaniche, human factor, situazioni meteo difficili da gestire hanno generato incidenti in zone di guerra, nella fase di esercitazioni e prova nello spazio aereo autorizzato per test ma anche nello spazio aereo di volo del traffico militare e civile. Commerciale e di lavoro aereo dell'aviazione generale e, magari, degli ultraleggeri. Anche sopra le case, i paesi e le città.
La materia è stata analizzata anche dal "The Bureau of Investigative Journalism" che ha utilizzato storica documentazione Wikileaks riguardante le vittime provocate dagli UAS-UAV-APR dagli Stati Uniti in Pakistan, Yemen e Somalia.
Sono notizie che rilanciano segnalazioni sui droni: sugli effetti collaterali in ogni parte del mondo. Un cittadino a New York è stato quasi colpito da un drone. Feriti a persone e danni materiali per un drone a Barcellona - Spagna per un drone utilizzato nelle riprese aeree della Sagrada Familia. Feste di nozze con droni fotografici-video fuori controllo e tanto altro. Negli USA la Northeast UAS Airspace Integration Research Alliance (NUAIR) sollecita la FAA a rilasciare una apposita certificazione professionale per gestire droni, anche di piccole dimensioni.
Le problematiche da affrontare e risolvere sono tuttavia ancora numerose. Di spazio aereo superiore condiviso tra voli militari e civili e commerciali con droni militari. Di spazio aereo in prossimità del suolo e le zone aeroportuali e il sorvolo di agglomerati urbani, industriali con il volo aereo dell'aviazione commerciale e di lavoro aereo e di traffico a vista con altri droni.
In Italia l'ENAC deve innanzi tutto rivalutare le autorizzazioni UAV-UAS concesse all'USAF sull'aerobase di Sigonella e la compresenza con il traffico civile-commerciale-militare del Belpaese. Non secondario sono inoltre gli impegni sui Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) con la sottostante nota:
"L'elevato numero di richieste di informazioni che perviene quotidianamente via e-mail all’account dedicato apr@enac.gov.it non consente, nonostante il continuo impegno delle risorse attualmente a disposizione, di rispondere alle richieste stesse con l'attesa sollecitudine. Ce ne scusiamo assicurando al tempo stesso che tutte le esigenze informative saranno comunque esaminate, tenendo conto dell'ordine di arrivo e delle eventuali scadenze connesse. Suggeriamo, prima dell’eventuale invio e-mail di consultare la Nota esplicativa ai fini dell'applicazione del Regolamento e la Dichiarazione di Rispondenza al Regolamento ENAC “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto”.
Bozza della Circolare NAV "Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto". Come specificato nella bozza della Circolare NAV "Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto", l'ENAC sta sviluppando delle Linee Guida per fornire dei chiarimenti sull'applicazione del Regolamento e della Circolare. Con la pubblicazione della bozza delle Linee Guida 2014/1 - "Qualificazione del personale di volo APR" si intende, oltremodo, dare risposta alle numerose e-mail sull'argomento, pervenute alla casella di posta elettronica dedicata apr@enac.gov.it. L'interesse per l'impiego di questi aeromobili negli ultimi tempi sta crescendo esponenzialmente in diverse attività per le potenzialità di impiego che si intravvedono quali, ad esempio, sorveglianza del territorio, rilevamento delle condizioni ambientali, trasmissione dati, riprese aeree, impieghi agricoli, compiti di ordine pubblico.
I SAPR possono essere utilizzati anche per applicazioni in ambienti ostili come monitoraggio di incendi, ispezioni di infrastrutture e di impianti, sorveglianza del traffico stradale. In questo contesto rappresentano anche un'opportunità di sviluppo per l'industria nazionale dei costruttori di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto".
data inserimento: Domenica 22 Giugno 2014