A un solo mese dell'impegno assunto dalla Conferenza delle Regioni e delle Province, cosa succede nelle altre Regioni? Era il 6 dicembre 2012 e la Conferenza aveva approvato il documento sull’Iresa (Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili che è stata subito bloccata. Ma qual è il senso e la finalità di queste improvvise operazioni di stop and go and stop?
Sono oltre dodici anni che l'adozione di questa norma viene rimandata, nonostante l'esigenza delle amministrazioni locali a disporre di somme per mettere in cantiere opere per misure di mitigazione e di risanamento dell'impatto acustico generato dagli aeromobili negli aeroporti ed in basso sorvolo. In un'epoca di spending review e carenza di fondi per le amministrazioni comunali l'esistenza dell'IRESA rappresenta una risorsa naturale, lineare, obbligata e necessaria.
Nei giorni scorsi tuttavia la finanziaria regionale del veneto ha sospeso anche per il 2013 l’applicazione dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA).
L’IRESA è il tributo di scopo che ogni compagnia aerea deve pagare in base alle emissioni sonore dei velivoli ed è destinata prioritariamente al completamento dei sistemi di monitoraggio acustico, al disinquinamento e all’eventuale indennizzo alle popolazioni residenti nelle vicinanze degli aeroporti.
Secondo quanto sostenuto in sede regione Veneto, a fronte di modifiche normative in materia di federalismo fiscale del 2011, la Corte dei Conti sostiene come l’IRESA dal primo gennaio 2013 sarebbe diventata una imposta regionale.
Ciononostante nell’art. 3 della finanziaria, si sostiene, il tributo viene congelato su richiesta del Ministero dell’Economia. Ma è' davvero questa la rappresentazione reale degli eventi in materia di IRESA?
Il provvedimento della Regione Veneto è una operazione isolata o coinvolge le restanti regioni del Belpaese?
data inserimento: Giovedì 10 Gennaio 2013