Nelle 14 pagine dello studio Associations between Aircraft Noise, Sleep, and Sleep–Wake Cycle: Actimetric Data curata da UK Biobank Cohort ha, per la prima volta evidenziato le conseguenze dei voli notturni su quattro scali della Gran Bretagna-
L’analisi aveva uno specifico obiettivo, esaminare l’intreccio tra geni e malattie. Lo studio avrebbe identificato e analizzato le ripercussioni, il biocomportamento le manifestazioni di oltre 80.000 persone insediate nei pressi di quattro aeroporti principali, e precisamente quelli di Londra Heathrow, Londra Gatwick, Manchester e Birmingham.
Il risultato evidenzia come il rumore degli aerei nell’arco notturno determina privazione nella qualità del sonno. Uno stato alterato, accompagnato da un ritmo sonno-veglia compromesso. Il metodo utilizzato dal Center for Environmental Health è stato chiamato actimetria.
Le ricadute del rumore notturno del traffico aereo, inevitabilmente influisce sul sonno delle persone, anche se le analisi ampie, su larga scala, inquadrano difficoltà oggettive e soggettive difficoltose e numericamente limitate.
Lo scopo dell’indagine, ovvero associare l'esposizione al rumore notturno degli aerei e i disturbi del sonno, sono stati valutati oggettivamente e hanno utilizzato i dati biometrici di 105.770 partecipanti della UK Biobank. Staff esposto e non esposto al rumore degli aerei che vivevano in 44 distretti delle autorità locali vicino a 4 aeroporti internazionali in Inghilterra. “Abbiamo utilizzato un modello di regressione lineare generalizzata per esaminare le associazioni trasversali tra il rumore degli aerei Lnight (23 :00 ore–07:00 ore) e misure attimetriche a 7 giorni raccolte nel 2013–2015 (n = 22.102). Abbiamo anche utilizzato modelli Logit e di equazioni di stima generalizzate per esaminare le associazioni tra Lnight e misure del sonno auto-riportate all'arruolamento (2006– 2010) e follow-up (2012–2013)”.
Un approccio che ha permesso di confrontare e contrapporre i risultati e supportare potenziali future meta-analisi sui disturbi del sonno correlati al rumore.
RISULTATI:
“Le analisi trasversali dei dati attimetrici hanno suggerito un disturbo del sonno associato a Lnight, mostrando un livello più elevato di movimenti durante il periodo di tempo continuo di 8 ore meno attivo [b: 0,12 unità milligravitazionali; intervallo di confidenza (CI) al 95%: 0,013, 0,23] Abbiamo anche osservato cicli sonno-veglia interrotti come indicato da punteggi indice di ampiezza relativa inferiore (b: −0:006; 95% CI: −0:007, −0:005), stabilità intergiornaliera più scarsa (b: −0: 010; 95% CI: −0:014, −0:006) e maggiore variabilità intragiornaliera (b: 0,021; 95% CI: 0,019, 0,023), confrontando Lnight ≥55 dB con <45 dB. Analisi trasversali ripetute hanno rilevato una probabilità del 52% più alta di un sonno diurno più frequente [odds ratio (OR) = 1:52; 95% CI: 1,32, 1,75] per Lnight ≥55 dB rispetto a <45 dB, mentre la probabilità di un sonno più frequente è più alta del 52% ... intenso è più alta del 52% [odds ratio (OR) = 1:52; 95% CI: 1,32, 1,7 l'insonnia frequente era più incerta (OR = 1:13; 95% CI: 0,92, 1,39). Dimensioni dell'effetto più elevate sono state osservate in gruppi vulnerabili preidentificati, inclusi individui di età >65 anni e quelli con diabete o demenza”.
CONCLUSIONE:
“gli individui esposti a livelli più elevati di rumore degli aerei hanno sperimentato livelli oggettivamente più elevati di disturbi del sonno e cambiamenti nel ciclo sonno-veglia. https://doi.org/10.1289/EHP14156”,
data inserimento: Martedì 01 Ottobre 2024