E adesso? Ecco cosa non potrà che accadere: l'asfaltatura della sola pista di 730 metri! A tre anni dal documento Aerohabitat sulle prospettive del sedime del ex aerobase udinese dismesso dai militari e diventata civile la situazione non è solo di stallo. Appare completamente impaludata.
Chi ne ha la responsabilità? perchè avviene?
Certo il trasferimento della gestione sulla pista possibile e, si spera alla risoluzione conclusiva, dalla direzione ENAC di Ronchi dei Legionari all'ENAC romana è una opzione che toglie autonomia alle autorità comunali e regionali locali.
Perché avviene?
Aerohabitat, confermando l'analisi iniziale - esposta in altre note - che non poteva che gravitare sull'utilizzo della sola pista di 730 metri, ritiene utile anticipare quella che, inevitabilmente, sarà la disposizione conclusiva di ENAC centrale.
Ma non è una operazione, una anticipazione azzardata, è, invece, quasi banale, scontata. Il risultato conseguente alla lettura delle carte, delle documentazioni, dei regolamenti, delle circolari ENAC disponibili.
La mancata deliberazione congiunta del Piano di Rischio della pista di 730 metri (magari asfaltata) da parte dei due Comuni di Pasian di Prato e di Campoformido è la causa prima del "pasticiaccio e/o un frico tipicamente friulano" generatosi.
Che AIP Italia abbia sempre segnalato per l'ex aerocampo di Campoformido l'esistenza di unica pista di 730X40 metri, salvo rappresentare graficamente - pittoricamente, a tutela dei piloti che solo occasionalmente operano su questa scalo, segnalando in tal modo la pista abbandonata, perciò dismessa e quindi non esistente: la non più operativa ex G91.
La stessa informativa è stata rappresentata da altra documentazione ENAC - Aeroporto dei Trasporti (1998).
Perché quindi alcune circolari ENAC avevano richiesto l'elaborazione del Piano di Rischio per la ex pista G 91? Una opzione che avrebbe costituito, di fatto, la costruzione di una nuova pista.
Operazione comunque pianificabile nel rispetto del Regolamento ENAC e che poteva essere verificata nel quadro delle compatibilità ambientali, territoriali e di piano del rischio. Uno scenario che il Comune di Campoformido, nel quale sono localizzate le oltre 500 residenze (con piscina e altro) di Villa Primavera, ha immediatamente rigettato, di fatto, la proposta. La pista di 1100 metri collide con l'abitato di Villa Primavera. La costruzione della pista di 1100 metri determina la delocalizzazione degli abitati.
Ma perché con questo contesto antropico ENAC non ha revocato tale opzione pista sollecitando il Piano di Rischio congiunto Campoformido-Pasian di Prato?
Un tenace interrogativo si impone: era forse già stata verificata l'impraticabilità, l'inospitabilità di insediare - nella zona A e zona B della pista di 730 metri - attività sensibili negli ettari denominati Parco volo? Che in sostanza inibisce l'insediamento e la costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili era interdetto?
L'opzione della costruzione/asfaltatura della pista di 1.100 metri era forse diventata una soluzione all'impasse determinatasi? Qualcuno potrebbe rendere trasparente tale congettura?
In fondo anche il Rapporto e Bilancio Sociale ENAC 2012 si legge che "L’Ente è tuttora impegnato nel completamento delle attività finalizzate alle opere finanziate con apposito provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti" , e precisamente nel dettaglio riguardante Udine Campoformido:
"rifacimento pista e recinzione. Sistemazione edifici esistenti. Interventi conseguenti al cambio di status giuridico dell'aeroporto (da militare a civile) ed accordo con Enti locali. Pavimentazione pista. Recinzione aeroportuale. Riqualifica di alcuni edifici esistenti. Con una spesa in tre anni 2010-2012 equivalente a € 600.000,00 € 1.500.000,00 € 400.000,00."
Nel piano del trasferimento alle Regioni di aeroporti di interesse locale appartenenti al demanio civile dello Stato si sostiene inoltre:
"All’interno della proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti del febbraio 2012 sono inseriti gli aeroporti di interesse locale e cioè gli aeroporti non individuati quali nodi essenziali per l’esercizio delle competenze esclusive dello Stato. I recenti atti normativi, afferenti al cosiddetto federalismo demaniale, hanno stabilito che, tramite specifici decreti attuativi del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono individuati i beni statali che possono essere attribuiti a titolo non oneroso a comuni, Province, Città metropolitane e Regioni che sono tenuti a garantirne la massima valorizzazione funzionale. Fra questi rientrano gli aeroporti di interesse regionale o locale appartenenti al demanio aeronautico civile statale e le relative pertinenze. L’Ente, nel corso del 2012, ha avviato un’attività preliminare di scambi informativi, coinvolgendo direttamente tutti i presidenti delle Regioni ove sono situati aeroporti di aviazione generale, con l’obiettivo di affrontare le modalità e la tempistica per definire gli interessi degli enti locali su detti scali."
Il finanziamento ENAC per gli interventi su Campoformido, quindi, avrebbe dovuto essere coordinato con la Regione FVG e avrebbe comportato costi diretti non immediatamente determinabili per la Regione FVG.
A quanto potrebbe ammontare tale spesa a che pro, con quale progetto?
Una ipotesi di costi ed interventi complessivi potrebbe essere inquadrata e stimata nel secondo le seguenti modalità.
La sola asfaltatura della pista 730x40 non ha forse costi stimabili tra 5-8 milioni di euro?
La preliminare bonifica del sedime da bombe ed ordigni inesplosi sganciati nella prima e seconda guerra mondiale - vedi l'esito della bonifica in corso al Dal Molin di Vicenza - non potrebbe essere invece quantificabile in almeno 4-5 milioni di euro?
La messa in sicurezza dell'ex aerocampo implica inoltre la demolizioni degli hangar storici, il drenaggio del suolo e sottosuolo, lo smaltimento di eternit ed amianto, la tutela delle falde acquifere, il recupero delle acque piovane in pista e spurghi, la costruzione di fogne e depuratori, la recinzione ed il security oltre agli standard ambientali esistenti costituiscono altre voci che dovranno essere pianificate dal masterplan complessivo.
Un progetto con una I°, II° e magari III° fase.
In grado di quantificare e dettagliare i costi "regionali" perciò pubblici dell'operazione di recupero storico e funzionale della pista dei "Cavalieri dell'aria".
Certo, l'intervento di mecenati, di privati, di project financing saranno indubbiamente considerati requisiti fondamentali ed indispensabili per la valorizzazione di un ex aerocampo pienamente operativo con la pista di 730 metri di lunghezza ed i relativi vincoli aeronautici associati al Piano di Rischio ed al Piano Ostacoli.
Sullo stesso argomento vedi anche:
"Aeroporto di Udine Campoformido: un "frico" friulano presso il sottopasso di S. Caterina" - Tra disinformazione, normativa ENAC e Piano di Rischio
"Aeroporti, aerobasi, campi di volo e quelle bombe inesplose"
"Campoformido, Villa Primavera come Case Nuove a Malpensa: delocalizzare e demolire?".
data inserimento: Sabato 11 Gennaio 2014