Aerohabitat si augura anche altre interrogazioni: sull'attività aerea dell'A.G.
L'Aviazione Generale immatricolata Italia, quella di proprietari italiani con targa europea e quella extracomunitaria abbisognano di una serie di interventi specifici.
Concernenti una politica egli aeroporti minori, delle aviosuperfici (anche private), riguardante il livello e tipologia sulla manutenzione dei velivoli, una stringente verifica periodica sulla professionalità dei piloti, la casistica incidentale, degli inconvenienti gravi e minori oltre alla safety in generale, ma le interrogazioni di cui diamo conto sembrerebbero privilegiare solo ambiti tariffari, impositivi e di tassazione.
L'interrogazione presentata dall'onorevole Maurizio Fugatti sottopone al Governo la questione inerenti la nuova tassazione di questa flotta.
"Al ministro dell'Economia e delle Finanze.
Per sapere - premesso che:
l'articolo 16 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha, tra l'altro, introdotto un'imposta erariale sugli aerei privati; tale imposta è progressiva rispetto al peso dell'aereo, andando da 1,5 Euro/chilogrammo per i velivoli fino a 1 tonnellata fino a 7,55 Euro/chilogrammo per i velivoli di peso superiore a 10 tonnellate;
il comma 14-bis del citato articolo 16, introdotto in fase di conversione del decreto-legge n. 201 del 2011, stabilisce che l'imposta si applica anche agli 'Aeromobili non immatricolati nel registro aeronautico nazionale la cui sosta nel territorio italiano si protrae oltre quarantotto ore';
se ovviamente è moralmente e politicamente corretto che le categorie sociali più abbienti sopportino una pressione fiscale maggiore, è necessario che l'imposizione fiscale non diventi controproducente: al pari della tassa di stazionamento per le imbarcazioni, introdotta dallo stesso articolo 16 del decreto-legge n. 201 del 2011, quanto stabilito dal comma 14-bis non produrrà gettito all'erario, ed, anzi, penalizzerà il settore turistico con tutto l'indotto che ruota intorno ad esso;
un velivolo straniero che stazionerà in uno qualsiasi degli aeroporti italiani per più di 48 ore pagherà l'imposta come se si fermasse per un anno; dal momento che la maggioranza degli aerei rientra nella fascia sopra le 10 tonnellate, un uomo d'affari o un turista dovrebbe pagare più di trecentomila Euro per soggiornare due giorni in Italia;
le conseguenze sono facilmente prevedibili: mancato introito del gettito, dal momento che il ricco imprenditore russo si farà 'Accompagnare' in Italia dal pilota, che poi condurrà l'aereo in uno Stato confinante, o, peggio ancora non verrà proprio in Italia:
se il Governo, valutate le conseguenze negative per il settore aeroportuale e turistico italiano del comma 14-bis dell'articolo 16 del decreto-legge n. 201 del 2011, ritenga di assumere iniziative volte a rivedere la norma in questione".
data inserimento: Lunedì 20 Febbraio 2012