Richiesta una immediata indagine epidemiologica! Al convegno sugli effetti socio economici dell'aeroporto Canova di Treviso, organizzato da Confcommercio e dal Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, con il patrocinio della Provincia di Treviso e con il contributo di Unindustria Treviso il Comitato per lo Stop all'ampliamento all'aeroporto di Treviso ha risposto il 29 novembre 2014, il convegno sul tema: "Inquinamento aeroportuale, territorio e salute dei cittadini". Da un lato i sostenitori del Canova e del suo potenziamento rilevano - nell'indagine qualitativa sugli effetti diretti, indiretti e indotti della struttura aeroportuale trevigiana - le ricadute economiche complessive di 200 milioni di euro di fatturato l'anno e duemila posti di lavoro, 440 di questi impieghi sarebbero diretti.
Nel corso del tavolo rotonda organizzata dalla Confcommercio ha, nel dettaglio, presentato i supposti riflessi turistici e commerciali derivati, ad esempio nel 2013, dal flusso di arrivi e di partenza dei passeggeri.
In contrappunto le analisi e le riflessioni illustrate nell'auditorium di Quinto di Treviso hanno invece portato in primo piano il lato oscuro. Come recita bene il titolo del convegno "Inquinamento aeroportuale, territorio e salute dei cittadini" le ricadute problematiche, negative. Troppo spesso rimaste sullo sfondo, non adeguatamente enfatizzate e/o verificate - preliminarmente e costantemente monitorate- se non sottostimate dalle strategie di ampliamento e potenziamento di uno scalo aereo. Ecco quindi che nonostante i vincoli conseguenti allo stop della Valutazione di Impatto Ambientale e al vincolo di 16.300 movimenti aerei/anno imposti dal ministero dell'Ambiente i sostenitori dello scalo rivendicano l'assoluta priorità dell'infrastruttura di scalo valutando gli aspetti - ritenuti - vantaggiosi e, probabilmente, non negoziabili.
Altrettanto convinti sono gli organizzatori, i relatori e i numerosissimi e partecipativi cittadini, con i sindaci di Quinto di Treviso e Zero Branco ed esponenti di associazioni ambientaliste e non. Mancava invece il sindaco di Treviso. All'incontro hanno partecipato oltre 400 persone e la dottoressa Antonella Litta, di Medici per l’Ambiente ha, tra l'altro sostenuto" Servono rilevazioni costanti da parte dell’Arpav e dell’Usl su Quinto, Treviso e Zero Branco". A quanto pare analisi epidemiologiche specifiche nell'intorno del Canova non sarebbero ancora state eseguite. "Un’anomalia che deve essere sanata" ha dichiarato inoltre Dante Faraoni uno dei dirigenti del Comitato organizzatore.
Sono intervenuti anche il dottor Vincenzo Lombardi otorinolaringoiatra e la dottoressa Maria Grazia Lucchiari per l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori). L'oggetto ha riguardato ancora una volta le conseguenze fisiologiche e sanitarie dell'impatto acustico e atmosferico ed elettromagnetico. Il degrado indotto da sistemi aeroportuali senza adeguate analisi sulle ricadute negative e opportuni interventi di mitigazione, potrebbe, innescare nelle popolazioni dell'intorno aeroportuale malattie cardiovascolari, respiratorie, cronico-degenerative e neoplastiche.
E' stato quindi evidenziato il costo sopportato dai cittadini in termini di danni, di malattie e cause di morte correlate alle ricadute d'inquinamento, quali le malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell'apprendimento e dell'attenzione nei bambini, e una riduzione della qualità della vita complessiva a causa dei voli nelle ore sensibili notturne e di prima mattina.
La conclusione inevitabile del convegno è sintetizzabile in due punti: una riduzione dei voli accompagnato a un controllo delle fonti inquinanti prevalenti.
data inserimento: Martedì 02 Dicembre 2014