L'aria di bordo è davvero micidiale? Non bastava la “Sindrome della Classe Economica" e le radiazioni ionizzanti in alta quota. Una doppia minaccia costante per passeggeri e naviganti che è stata da qualche tempo certificata, alle quali si aggiunge la "sindrome aerotossica" e/o "aerotoxic sindrome".
Se era l'anno 1977 che per la prima volta si parlò della “sindrome della classe economica”, un resoconto di una pubblicazione intitolata “Tromboembolia polmonare dopo un viaggio” è solo in questi giorni che la notizia che in Gran Bretagna un "coroner" ha identificato la causa di morte di un pilota 43 anni della British Airways: sarebbe stata l’aria contaminata della cabina di pilotaggio durante i turni di volo/lavoro.
"Airlines must take action to prevent passenger deaths from toxic fumes inside aircraft cabins" ha sostenuto il coroner Stanhope Payne del Dorset. Secondo questa ricostruzione dell'habitat di bordo, perciò lo stesso vissuto dal personale di volo e dai passeggeri imbarcati, sarebbe all'origine della "sindrome aerotossica".
Il coroner ha sostenuto: ‘In my opinion there is a risk that future deaths will occur unless action is taken.’
Dopo il responso in Gran Bretagna almeno una cinquantina di piloti comandanti, con decine di migliaia di ore di volo sono intenzionati a fare causa, a denunciare la criticità dell'ambiente dell'aria di bordo e il rischio correlati al tempo passato a bordo.
Le prime investigazioni sulle connessioni tra habitat di bordo e rischio sulla salute sono sorte dopo la morte del pilota della British Airways Richard Westgate avvenuta nel 2012. Dopo anni di persistenti mal di testa, nausea e fatica cronica che avrebbero, alla lunga, nel corso degli anni di volo, innescato e determinato attraverso "toxic fumes" aspirati il malanno che avrebbe causato, alla fine, la morte del pilota.
La madre ha dichiarato: "Richard would complain about his aircraft being smelly. He would go away and come back from work trips feeling worse. It is hard not to believe there has been some sort of cover-up".’
Secondo alcune testimonianze è dal 1999 che l'industria nega la correlazione tra "fume events" e problematiche mediche derivate con l'esposizione dell'aria di bordo. L'esposizione prolungata può davvero indurre "neurological and respiratory conditions, and brain tumours?"
Sono indagini e verifiche e perizie che troveranno sostanziali contraddittori nel corso delle udienze che non solo in Gran Bretagna ma anche in tanti Paesi troveranno udienza. Volare nel blu del cielo, spostarsi sempre più rapidamente da un posto all'altro del Pianeta Terra è una realtà sempre più praticata e indispensabile nella civiltà e comunità contemporanea, anche se occorre e occorrerà stimare e verificare il rischio per la salute. E magari risolvere e vanificare le eventuali minacce e rischi.
data inserimento: Martedì 24 Febbraio 2015