E' proponibile un parallelo ILVA - Aeroporto Canova? Ma quale è lo spazio della Magistratura?
Forse sostenere che lo sforamento dei voli al Canova, a ottobre i dati Assaeroporti evidenzia a fine ottobre il raggiungimento di 17.687 voli/anno, e quindi rimarcare come sia stato violato il limite imposto dal TAR (massimo 16.300 voli/anno), ovvero che sia stato evitato un elementare diritto rappresenta una rivendicazione giustizialista? Una banalità giuridica?
Dai media del 29 novembre viene evidenziato come "Voli, nessun limite" .Il prefetto si schiera dalla parte di AerTre" della Tribuna di Treviso. Ad ottobre il Canova a movimentato 1.782 voli e, probabilmente, per almeno una ventina di giornate dello stesso mese lo scalo ha continuato ad operare oltre il limite fissato dal TAR di Venezia.
Ma la posizione espressa dal Prefetto, interpellato dallo stesso Comitato Aeroporto di Treviso, quale decisionalità e autorevolezza esprime sulla questione? Non è forse solo un parere, uno tra i tanti disponibili e reperibili?
Ha, forse, un qualche effetto dirimente su una sentenza della Magistratura?
Aerohabitat non ha sufficienti competenze in materia per districare il nodo che si è creato.
Probabilmente anche tra giuristi e costituzionalisti la materia potrebbe risultare controversa. Con alcuni favorevoli e numerosi contrari. Quello che Aerohabitat può tuttavia porre è una considerazione, un interrogativo elementare che riguarda quello che sta accadendo e le possibili conseguenze:
cosa accadrebbe dinnanzi ad un incidente aereo entro il sedime aeroportuale. Un evento statistico elementare come un "ordinario" impatto volatili/gabbiani, come quello che ha dato conto la Tribuna di Treviso del 29 ottobre scorso, come sarebbe "contestualizzato" dalle compagnie di assicurazione? (vedi anche news di Aerohabitat)
Chi paga o pagherebbe eventuali danni ai velivoli, alle persone e a terzi in caso di incidente?
La "copertura assicurativa" stipulata a tutela del personale aeroportuale, dello staff degli esercenti privati e pubblici, delle infrastrutture ha ancora validità su uno scalo che la Magistratura ha autorizzato per 16.300 voli only?
In relazione alla posizione assunta dal Prefetto e in parallelo alle considerazioni che in questo periodo stanno interessano il Caso ILVA di Taranto, Aerohabitat si domanda se, qualora il Prefetto di Taranto avesse potuto esprimere una valutazione/parere contrario alle disposizioni della Magistratura, il blocco dell'attività degli impianti e lavorativi avrebbe avuto il suo corso?
Al Canova di Treviso comunque le operazioni di volo proseguono, ben oltre i fatidici 16.300 voli e non si capisce chi avrebbe dovuto o dovrebbe assumersi la responsabilità di blocco dei voli come sentenziato dal TAR di Venezia.
E' una competenza, una autorità che spetta ad ENAC con i suoi organi territoriali (il direttore dell'aeroporto), della sua direzione centrale (ENAC di Roma, la presidenza, il direttore generale e/o il CDA) o semplicemente dall'esercente dello scalo?
Autorità che rimanda alla responsabilità ed, infine, all'eventuale incombenza "assicurativa" primaria.
data inserimento: Sabato 01 Dicembre 2012