Il contenzioso, tuttavia, sembrerebbe ancora all'inizio! Dopo anni d'iniziative, mobilitazioni, interrogazioni e riscorso al TAR - presentato dal Comune di Niscemi località dell'insediamento dell'infrastruttura radar - ecco una svolta inaspettata. La sentenza della prima sezione del Tar di Palermo dopo aver rilevato che lo "studio dell’Istituto superiore di sanità costituisce un documento non condiviso da tutti i professionisti che hanno composto il gruppo di lavoro e - fatto ancor più significativo - risulta non condiviso proprio dai componenti designati dalla Regione siciliana, Mario Palermo e Massimo Zucchetti", ha bloccato la costruzione del MUOS.
Il MUOS (Mobile user objective system) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, composto da cinque satelliti geostazionari e da quattro stazioni di terra – dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri – di cui una posizionata a Niscemi, nella provincia di Caltanissetta, ed è oggetto di valutazione e verifica: quale è sua pericolosità per la popolazione e l'ambiente?
Per i giudici del TAR il rischio e la pericolosità per la salute dei cittadini non è uno scenario solo ipotizzabile. In analogia con quanto sostenuto da tanti comitati locali che da tempo avversano l'insediamento del MUOS. L'analisi dell'Istituto superiore di sanità non risulterebbero soddisfacenti e adeguati a commisurare l'effetto collaterale della realizzazione dell'impianto radar.
Non solo quindi le ricadute sulla salute, ma anche l'impatto paesaggistico su un zona tutelata.
In passato il MUOS era stato fronteggiato con la sospensione dei lavori anche dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. In seguito l'analisi dell'Istituto Superiore della sanità aveva confermato l’autorizzazione all’impianto.
Tali studi-documentazioni sarebbero stati ritenuti semplificate con la convinzione che debba essere prodotta un'analisi aggiuntiva. Un'integrazione all'analisi iniziale.
Lo scenario di maggior rischio associato alle problematiche "riguardanti la mappa del campo elettromagnetico irradiato dalle parabole satellitari del Muos in asse, fuori asse e in particolare in prossimità del terreno, il livello del campo elettromagnetico irradiato dalle antenne della base Nrtf nel breve e nel lungo periodo, i possibili effetti causati dall’interazione di aeromobili con il fascio del Muos sono trattate rispettivamente dall’Iss, dall’Ispra e dall’ENAV in maniera non esaustiva e come tale suscettibile di ulteriori doverosi approfondimenti".
Dall'altra parte occorre rilevare come a fronte del Muos, il sistema di comunicazione satellitare ad alta frequenza progettato dagli Usa - da installare in Sicilia per il controllo di sicurezza nel Mediterraneo - non sarebbe comunque ancora supportato da documenti USA sulla mancanza di rischio/pericolo dei campi elettromagnetici sulla salute dei cittadini. In passato (2013) comunque anche in una precedente relazione dell'Istituto Superiore di Sanità basata su risultati delle misure sperimentali effettuate dall’ISPRA sulle antenne del sistema Muos, erano state escluse ricadute problematiche sulla popolazione. I dati rilevati da ISPRA "indicano che tutti i limiti previsti dalla legislazione italiana in materia di protezione della salute umana dai campi elettromagnetici sono attualmente rispettati in larga misura”.
Il contenzioso ri-aperto dalla sentenza del TAR, probabilmente, obbligherà i contendenti a produrre ed elaborare ancore perizie in contradditorio e, magari, ancora ricorsi ai tribunali. Intorno alla salute dei cittadini e alla tutela dell'ambiente in genere graviterà l'intera questione anche se le ricadute socio economiche dell'impianto potranno strumentalizzare ogni approccio analitico.
data inserimento: Venerdì 13 Febbraio 2015