Investe la vetusta flotta MD 80 rottamata ma anche quella ancora in servizio presso altri vettori. Con la Interrogazione 4-07375 del 2 maggio 2012 sulla presenza di amianto presso l'aeroporto di Fiumicino la Senatrice Patrizia Bugnano (IdV) chiede ai Ministri della Salute e delle Infrastrutture quali iniziative intendano adottare per risolvere il problema della presenza, presso l'aeroporto romano di Fiumicino, di "numerosi pezzi e componenti di MD80 visibilmente danneggiati, esposti al contatto con l'aria sia nelle parti meccaniche che negli arredi di bordo", e, inoltre, "se non ritengano necessario verificare che gli aerei Alitalia, oggi di proprietà della CAI, non abbiano ancora componenti contenenti fibre di amianto".
Il firmatario domanda, poi, come intendano "garantire l'effettiva applicazione della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativamente all'obbligo di dismissione e smaltimento dell'amianto e al divieto assoluto di utilizzo di tale materiale", e, infine, di intervenire per "garantire a tutti i lavoratori alle dipendenze della ex Alitalia, esposti all'amianto, il diritto al riconoscimento dei benefici previsti dalla legge n. 257 del 1992".
Ai Ministri della salute e delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
il 12 marzo 2012 il sito del quotidiano "Corriere della sera", con un servizio a cura di Giovanna Corsetti, ha mostrato le immagini di alcuni aerei MD80 dell'ex compagnia di bandiera "Alitalia-Linee aeree italiane (LAI)", abbandonati su uno dei piazzali della manutenzione, nell'aeroporto di Fiumicino di Roma, che dovevano essere in parte smembrati per un'eventuale vendita o rottamazione;
durante le fasi di smontaggio i tecnici hanno trovato a bordo degli aerei e in alcune componenti meccaniche e strutturali quantità di amianto tali da richiedere il fermo delle operazioni, in attesa delle operazioni di bonifica, così come previsto dalla normativa in materia, per poi procedere alla rimozione in sicurezza delle componenti d'amianto, fino al loro completo smaltimento in discarica;
risulterebbe altresì che sugli MD80, abbandonati sui piazzali di Fiumicino, sono presenti numerosi pezzi visibilmente danneggiati, esposti al contatto con l'aria, sia nelle parti meccaniche che negli arredi di bordo;
il sito del quotidiano riferisce altresì, in un articolo del 19 marzo 2012, che dal 1992, anno della cessazione dell'impiego dell'amianto in Italia, le case costruttrici di aerei hanno segnalato alla compagnia di bandiera la presenza di amianto in alcune parti meccaniche, con l'invito ad una loro rapida sostituzione, ma non si hanno a tutt'oggi notizie di certificazioni Alitalia che attesterebbero la totale bonifica dell'amianto dagli aerei. Negli anni, infatti, Alitalia ha preferito procedere con la sostituzione delle diverse componenti secondo la loro naturale scadenza. Quindi, piuttosto che bonificare, Alitalia ha aspettato le scadenze di manutenzione e sostituzione dei pezzi, inclusi quelli con l'amianto;
si apprende inoltre dal suddetto articolo: «L'Alitalia, come compagnia, non ha mai richiesto l'applicazione per i propri dipendenti dei benefici previsti dalla legge per i lavoratori esposti all'amianto, nonostante si siano verificati decessi tra il personale per mesotelioma pleurico, il cancro provocato dall'amianto. Inoltre recenti controlli sanitari sul personale aeroportuale e di volo registrano tassi di mesotelina fuori norma, superiori agli standard consentiti, perché non ci siano rischi per la salute»;
considerato che:
occorre tener presente che un aeromobile per poter effettuare un volo deve essere sottoposto ad una serie di controlli, quali le ispezioni giornaliere e quelle di transito, effettuati principalmente dal personale di volo e dal personale di terra tecnico. Tali controlli hanno la durata di circa un'ora prima di ogni volo, 50 minuti durante il transito degli aeromobili e 50 minuti al termine del volo o serie di voli. Questa tempistica, da considerarsi in condizioni normali, si prolunga nel momento in cui durante i controlli si riscontrano delle anomalie o inefficienze, che possono essere rilevate dall'equipaggio durante il volo o dal personale di terra prima di compiere il volo successivo a seguito dell'ispezione pre-volo, effettuate immediatamente prima di ogni decollo;
l'amianto contenuto nelle parti meccaniche, come per esempio nel sistema frenante, è stato per anni disperso dagli aerei, durante le frenate d'atterraggio su piste e raccordi, con un conseguente inquinamento del sedime aeroportuale. Va altresì sottolineato che nelle piazzole di sosta tutto attorno all'aeromobile operano normalmente vari mezzi che in passato utilizzavano amianto nei loro sistemi ed impianti, con coibentazioni in amianto, a conferma che anche la piazzola di sosta, oltre sicuramente alla pista di decollo e atterraggio, può essere considerata un sito altamente inquinato;
le particelle disperse, come sottilissime spore, finivano poi nell'aria aspirata dai motori sulle piste di decollo, aria riciclata e respirata da tutti, personale navigante e passeggeri. Infatti, poiché l'aereo sale in quota, per poter garantire le condizioni ambientali all'interno della cabina necessarie alla vivibilità, bisogna mantenere la quota all'interno della stessa quanto più possibile prossima al livello del mare. Per ottenere il mantenimento, si pressurizza la cabina utilizzando l'aria prelevata dai motori. Questo sistema fa sì che in un volo di un'ora il 75 per cento dell'aria all'interno della cabina sia sempre la stessa e che, se si presume la presenza di agenti contaminanti, essi vi permangano per tutta la durata del volo;
inoltre è necessario considerare - così come evidenziato in una relazione del 2009 redatta dal professor Giovanni Alfredo Zapponi dell'Istituto superiore di sanità - il possibile contributo del rilascio da tutti gli oggetti e materiali contenenti amianto presenti in passato all'interno degli aerei (coibentazioni, guarnizioni di vario tipo, materiali di isolamento, parti dell'impianto di condizionamento, dispositivi di protezione individuale);
risulta all'interrogante che nel 2007 sono giunti al Dipartimento tecnologie e salute dell'Istituto superiore di sanità componenti e manufatti provenienti da aeromobili per l'effettuazione di analisi volte alla ricerca di amianto, e in sette di questi campioni è stata rilevata la presenza di crisolito, normalmente chiamato "amianto di serpentino", in vari casi costituente il 100 per cento degli oggetti sottoposti a misura;
tutto ciò suggerisce in modo chiaro che in passato possono aver avuto luogo esposizioni significative, e, in alcuni casi, critiche, dei piloti e del personale di volo, nonché di quello di terra. Il rischio a cui sono stati sottoposti è documentato da un numero di casi di mesotelioma più limitato di quello rilevato in altri contesti, ma senza dubbio non trascurabile;
nel corso del 2011 diversi tribunali, in funzione di giudici del lavoro, hanno riconosciuto agli ex lavoratori Alitalia, accertata la loro alta esposizione alle fibre di amianto, i benefici di cui all'articolo 13 della legge 27 marzo 1992, n. 257, e successive modificazioni, e quindi il diritto alla rivalutazione della posizione pensionistica,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto riportato in premessa;
quali urgenti iniziative intendano intraprendere, per quanto di competenza, in ordine a quanto sopra, e in particolare in relazione ai numerosi pezzi e componenti di MD80 visibilmente danneggiati, esposti al contatto con l'aria sia nelle parti meccaniche che negli arredi di bordo, e giacenti nell'aeroporto romano di Fiumicino;
se non ritengano necessario verificare che gli aerei Alitalia, oggi di proprietà della CAI, non abbiano ancora componenti contenenti fibre di amianto;
quali urgenti azioni intendano porre in essere al fine di garantire l'effettiva applicazione della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativamente all'obbligo di dismissione e smaltimento dell'amianto e al divieto assoluto di utilizzo di tale materiale;
se non ritengano necessario intervenire al fine di garantire a tutti i lavoratori alle dipendenze della ex Alitalia, esposti all'amianto, il diritto al riconoscimento dei benefici previsti dalla legge n. 257 del 1992.
data inserimento: Mercoledì 09 Maggio 2012