Sono voli abusivi d’accordo, ma a chi tocca vigilare? In una città come Roma tra il Colosseo e il Vaticano quanti possono essere i droni in volo quotidiano per scattare foto ed eseguire riprese video per conto dei “milioni” di improvvisati esperti del volo e in definitiva inquadrati nella categoria dei turisti-visitatori? A quali quota operano?
E’ forse una sorta di “abusivismo” tollerato e/o pensare di mappare costantemente le zone “ristrette al volo” è una operazione impossibile, impraticabile: i droni sono troppi e/o lo spazio d’attenzionare è troppo vasto? Altra problematica è invece rappresentata dal soggetto che dovrebbe “vigilare” tale spazio aereo, e con quali strumenti: a vista e/o con radar specifici e dedicati a bassa quota?
L’ultimo “evento-drone” finito sui media è del 22 Aprile e riguarda il sorvolo del Colosseo a Roma. Nella stagione primaverile-estiva le maggiori città turistiche del Belpaese sono affollate da soggetti con “droni” al seguito e le riprese dall’alto è una tentazione sconfinata e, probabilmente, incontrollabile.
Stavolta gli autori – riportano i media – sono risultati due ragazzi francesi che nell’evoluzione del loro drone in una zona vietata lo hanno fatto incastrare in una arcata del Colosseo: solo l’intervento dei Vigli del Fuoco avrebbe permesso il recupero.
L’intervento dei carabinieri avrebbe identificato i due autori, denunciati per ipotetico danneggiamento e inosservanza del codice di regolamentazione ENAC, che, probabilmente, ignoravano.
Le No-Fly-Zone a Roma e nelle maggiori città turistiche come Firenze, Milano e Venezia, con i relativi divieti dovrebbero essere conosciuti dai “gestori” dei droni, sia cittadini italiani quando extra, ma avviene?
Quali misure informative dispongono i “turisti”: esistono segnaletiche specifiche?
Cartelli informativi che dovrebbero essere supportati da sistemi strumentali radar di controllo degli spazi No-Fly-Zone. Ma chi dovrebbe espletare tali compiti di vigilanza territoriale specifica? Quale ruolo dovrebbero assumere a riguardo ENAC ed ENAV?
La materia peraltro è vasta e accomuna anche gli aerostati e l’attività di lavoro aereo associata agli operatori professionali per fotografia e video a bassa quota per pubblicità e similari sottoposte ad autorizzazione da ENAC. E’ indispensabile una soluzione e in tempi brevi!
data inserimento: Martedì 24 Aprile 2018