La FAA leader normativo internazionale? Se in taluni Paesi Europei la frenesia, l'impazienza e la fregola industriale avrebbero concesso la massima liberalità all'attività dei droni (non solo di quelli militari intrecciati con l'esercizio aereo civile-commerciale) ma anche di quelli ludico e commerciali negli USA la FAA solo ieri ha emanato una bozza di massima relativa all'ipotetica regolamentazione dei voli dei droni. Occorre interrogarsi innanzi tutto sul perché la FAA - USA è un sistema economico-industriale leader nel mondo - abbia presentato solo in data 15 febbraio 2015 una bozza di regolamento e non prima.
Le problematiche associate alla "liberalizzazione" dei voli degli UAS (Unmanned aerial systems - aerei senza pilota a controllo remoto) sono, in fondo, molteplici e di non semplice soluzione e normativa.
Le pressioni del mondo industriale, probabilmente, sono risultate pressanti, se non esagerate. Con attività di lobby - nel criterio USA - del tutto evidenti e impellenti.
Il dettaglio della bozza e delle proposte USA-FAA risultano assai particolareggiate. Probabilmente il risultato di un'analisi della cultura aeronautica, della certificazione, della professionalità indispensabile primaria, del rischio, spesso ignorata se non del tutto sottostimata altrove.
Quando la FAA dispone un'età minima di diciassette anni di età per il "pilota del controllo remoto" e un'altezza massima di 152 metri (500 piedi), con un peso massimo di 25 chilogrammi ed una velocità 160 km orari, inquadra una realtà operativa del tutto ignorata.
Certo non altrettanto è avvenuto per l'intreccio tra voli civili-commerciali e traffico dei droni militari, neanche negli USA, ma è una realtà che andrebbe sicuramente ri-verificata.
"This rule does not deal with beyond line of sight, but does allow for the use of a visual observer to augment line of sight by the operator of the unmanned aircraft," ha sostenuto Michael Huerta amministratore della FAA.
Nel memorandun - oltre alla bozza/direttive - il presidente USA Barack Obama - con una nota - ha comunque fatto appello a una regolamentazione maggiormente rigorosa.
La bozza, tuttavia, concerne i singoli soggetti privati, non riguarda ancora l'attività dell'industria allargata delle aziende che stanno sostenendo l'utilizzo allargato dei droni, ovvero Amazon, Google, Ups e altre.
Prima di capire l'orientamento e normativa USA dei privati, ai quali seguirà la regolamentazione più ampia e che interesserà ", la sperimentazione delle università, degli istituti scolastici più vari, fino all'industria dei produttori e la loro commercializzazione" dovranno quindi attendere la scadenza canonica dei 60 giorni di tempo. Al fine di valutare e verificare le nuove norme FAA, che saranno, probabilmente, le linee guida, nel bene e nel male (nelle approssimazioni!) della regolamentazione internazionale.
data inserimento: Lunedì 16 Febbraio 2015