Sono Campoformido, Gorizia, Lavariano, La Comina e le altre da tempo dismesse (Rivoli, Osoppo, ecc.). Dopo il primo convegno sulle aree militari dismesse della Regione FVG organizzato in due giornate (31 maggio - 7 giugno 2014) tenutosi presso la Biblioteca civica a Pordenone da Legambiente FVG intitolato “Fortezza FVG. Dai paesaggi della Guerra fredda alle aree militari dismesse” ritorna in primo piano anche la sorte e le prospettive dell'ex aerobasi della prima e seconda Guerra Mondiale in Regione.
Quelle che talvolta sono piste di volo storiche denominate anche Campi di volo, aeroporti ed aviosuperfici dalle quali operano velivoli di aviazione generale e la flottiglia degli ultraleggeri rispecchiano una realtà non solo di ex servitù militari dismesse nel secondo dopoguerra ma un obiettivo perseguito: la convivenza tra i cittadini, la comunità più ampia e la difficoltà di pianificazione il loro recupero.
Funzionale alle attività di volo dove queste possono risultare compatibili e sostenibili (vincoli aeronautici e ambientali), alle normative urbanistiche (Valutazione di Impatto Ambientale, legge Galasso, le Raccomandazioni della Valutazione di incidenza ambientale (V.INC.A.) e, come accaduto recentemente - vedi il caso della opera di recupero delle bombe inesplose al Dal Molin di Vicenza - con interventi di bonifica del suolo.
Quante sono quindi le expiste di volo localizzate nella regione FVG e residuo della prima e seconda Guerra Mondiale? L'elenco segnalato appare incompleto a se raccoglie, probabilmente, la quasi totalità dell'attività svolta nei periodo bellico e non. Nell'arco temporale 1943-1945, infatti, la Luftwaffe ha svolto attività di volo sulle piste storiche costruendo piste parallele localizzate in svariate localizzazioni in periferia come difesa da bombardamenti e spezzonamenti sistematici svolti dalle flotte aeree Alleate. Aree sito di ex aerobasi militari che spesso sono risultate abbandonate per decenni con pochi interventi di pulizia, gestione e/o bonifica. Talora solamente superficiale. In Regione occorre inoltre aggiungere anche le zone dedicate a postazioni missilistiche con (vedi Campoformido ed i missili Nike) serie di silos sotterranei che, dopo la dismissione, avrebbero dovuto essere adeguatamente monitorati e, dettagliatamente, mappati.
Il problema odierno è il riutilizzo di queste aree dismesse, per attività di volo, al servizio della comunità e talvolta con progetti di insediamenti industriali e scolastici.
Le prospettive di assegnare tali aree a Istituti, Fondazioni, Aeroclub e associazioni varie deve necessariamente risultare successive a preliminari quanto indispensabili e costose (vedi dal Molin) opere di bonifica del suolo, drenaggio dei terreni, opere idrauliche e sistemi adeguati di fognature.
data inserimento: Giovedì 12 Giugno 2014