Quali prospettive per l'assetto operativo della maggior aerolinea UE? Trentasette Paesi, 86 aeroporti collegati, 2000 voli giornalieri, 13000 professionisti qualificati, con una flotta di 400 velivoli oltre a quelli ordinati. Aerolinea a basso costo Irlandese con sede in Irlanda. Maggior scalo operativo Londra – Stansted ma con vicende sindacali, dopo anni di assoluta gestione senza, in quasi ogni Paese collegato.
Una crescita continua, una aerolinea nata nel 1985 e che nel 2012 ha registrato oltre 79 milioni di passeggeri, aumentati a 117 milioni nel 2017, confermandosi come primo vettore aereo continentale.
In Italia è l'aeroporto di Bergamo- Orio al Serio lo scalo maggiore.
La vicende sindacali con i primi scioperi dell'ultimo periodo hanno aperto una realtà di relazioni industriali del tutto anomale. Quali normative, quali tempi di volo/lavoro, numero di tratte giornaliere, ore di volo complessive e retribuzioni devono essere adottate?
E' intervenuta la UE - Unione europea: i commissari al Lavoro Marianne Thyssene ai Trasporti Violeta Bulc che sostengono che i contratti di lavoro da applicare non sono solo quelli irlandesi.
“Le regole Ue sono chiare: il luogo dove il lavoratore esce la mattina e torna la sera, quello determina la legge applicabile, non la bandiera della compagnia”.
Ryanair, comunque, assicura: “nel tempo passeranno a contratti locali per il personale locale..a contratti locali per il personale locale”.
Quale la realtà e quale scenario per gli scioperi dichiarati?
In Italia Ryanair, dpo 8 mesi di trattative solo Anpac, unica associazione nella UE ha firmato un contratto anche se Filt e Uiltrasporti denunciano tale accordo. Sciopereranno contro.
Quanti piloti e quanti assistenti di volo operano in Italia e quanti sono coinvolti da tali accordi? Trecento piloti su 500? E l'altro personale? E gli anni trascorsi? In termini di Tfr, di fondo previdenziale, di Sanivolo, cassa di assistenza sanitaria integrativa, di contributi previdenziali e altro? Con Filt Cgil e Uiltrasporti contrari ecco emergere non solo l'urgenza di contratti nazionali ma l'indispensabilità di acquisire politiche sindacali globali.
data inserimento: Venerdì 21 Settembre 2018