Ma quale competizione e quali strategie di mercato: sono determinanti gli aiuti-di-stato? Alla fine ecco che i contributi pubblici, siano essi aiuti-di-stato, sostegni finanziari vari e/o co-marketing e/o spese costi di promozione ai voli da un determinato scalo aereo sembrano diventare quello che sempre sono stati: la chiave di volta per alimentare voli, movimenti aerei su un aeroporto centrale, e/o periferico e un parametro decisivo nei bilanci delle aerolinee.
Dalle low cost alle storiche aerolinee/compagnie di bandiera le strategie competitive, corto-medio-lungo raggio, le politiche di gestione aziendale, alla ricerca di modalità operative vincenti ecco che il co-marketing sembrerebbe divenuto il “parametro” gravitazionale.
Con una nota apparsa sui media nazionali anche il commissario Luigi Gubitosi di Alitalia sarebbe interessato ai cosiddetti “incentivi” aeroportuali per il sostegno ai voli: “la compagnia parteciperà a tutti i bandi degli aeroporti italiani”.
In prima fila intanto sono tre aeroporti prossimi ad una gara d’appalto che sono: Trapani, Alghero e Olbia. Quello successivo potrebbe essere Reggio Calabria. Scali aerei di medio-corto raggio, non l’agognato traffico aereo di lungo raggio ritenuto l’unico ancora redditizio. I tanti altri aeroporti che nel Belpaese hanno sottoscritto accordi di co-marketing con le tante low cost (soprattutto estere), tuttavia, potranno avere come competitor anche Alitalia solo alla loro scadenza. Il confronto con le altre low cost potrà quindi avvenire sul lungo periodo, tra due-tre-quattro anni.
La politica dei contributi pubblici alle aerolinee in genere e ad Alitalia nel prossimo futuro, tuttavia, sono stato spesso oggetto di polemica: sono ammissibili? Quale rapporto tra passeggero trasportato e incentivo pro-capite e per quale periodo sono compatibili con le regolamentazioni UE? In questa giornate il caso della Peoplefly e un ricorso al TAR della Sardegna.
In discussione l’erogazione dei fondi tra la Regione Sardegna e Alitalia nel 2016. L’ipotesi di un patto segreto violando le regole sulla libera concorrenza e l’esistenza di accordi riservati avrebbero configurato l’esistenza di aiuti-di-stato non ammissibili.
La massima trasparenza nelle politiche di co-marketing appare, diventa quindi, il primo passo per analizzare e capire la realtà “imprenditoriale” nella gestione delle aerolinee da un lato e quella delle società di gestione aeroportuale dall’altro. La ragione è una: i contributi pubblici per il sostegno ai voli e/o per alimentare le politiche di co-marketing nei tanti aeroporti italiani sono sottoscritti da aziende, enti e partecipate statali, parastatali e/o pubblici.
data inserimento: Giovedì 22 Giugno 2017