Le regolamentazioni UE, talvolta, sono spietate. La Commissione europea deve sbrogliare un nodo pregiudiziale : modificare la quota minima di voli da effettuare per mantenere gli Slot proprità delle aerolinee sugli scali europei.
I vettori sono costretti a operare "voli fantasma", con limitate e/o nessun passeggero/occupante a bordo per perdere i diritti e/o la riassegnazione degli slot/diritti-di-traffico.
Abrogare i vincoli delle aerolinee per atterrare/decollare in determinati fasce orarie o Slot, volare con aeromobili a capacità ridotta. Ma se da un lato le aerolinee non vogliono rinunciare agli Slots, dall'altro ecco i vettori concorrenti ad esigire l'applicazione integrale della normativa, al fine di partecipare ad una specifica “gara” per la loro riassegnazione.
Restituzione dei diritti di traffico e/o Slot o il loro mantenimento?
Una contesa nella quale emerge sia l'aggravio inutile dei voli fantasma, quanto le ricadute “ambientali” in CO2, Nox, emissioni gassose e acustiche e altro degli stessi voli. Voli “fantasma” pari a 18mila, per mantenere i diritti-di-traffico e/o Slots, circa il 50% per ogni tratta/collegamento per l'imposizione della Commissione UE?
Una Interrogazione Europea ha posto tali esigenze:
Interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta P-000141/2022 alla Commissione Articolo 138 del regolamento: presentata da Laura Ferrara (NI), Mario Furore (NI)
Oggetto: crisi climatica e voli fantasma
Negli scorsi giorni la compagnia Lufthansa ha annunciato che nel corso del mese di gennaio farà volare 18.000 aerei senza passeggeri a parte il personale di bordo.
Tale scelta deriverebbe dalla normativa europea di settore che impone ai vettori di utilizzare almeno l'80 % degli slot orari a loro disposizione, pena la possibile concessione degli stessi ad altre compagnie aeree.
Quindi, la volontà di Lufthansa di mantenere ad ogni costo tale vantaggio sulla concorrenza graverà pesantemente sul clima e l'ambiente, con enormi quantitativi di emissioni di gas ad effetto serra e di sostanze inquinanti dispersi senza alcuna ragione, se non gli interessi di una singola azienda privata.
Nella primavera del 2020, per far fronte all'emergenza Covid-19, a livello europeo si era deciso di sospendere la regola dell'80%. Quest'ultima, però, è tornata in vigore lo scorso anno (pur se abbassata al 50%).
A marzo, però, scadrà il periodo transitorio delle norme europee che impongono di operare almeno il 50% dei collegamenti per ogni rotta e si passerà al 64% dei voli,
Tanto premesso, può la Commissione far sapere:
1 se intende aggiornare il pacchetto trasporti calibrandolo sulla base delle nuove restrizioni legate all'aumento dei casi della variante Omicron; e
2 quali ulteriori iniziative intende intraprendere per impedire tali dannose 'prassi' e contenere il consumo di combustibili fossili?
data inserimento: Giovedì 20 Gennaio 2022