Scarsa safety? Probabilmente, anche se le rivelazioni non appaiono straordinarie. L'oggetto della trasmissione televisiva inglese apparsa su Channel4 ha scatenato polemiche, peraltro attese, ed un primo licenziamento: il comandante John Goss rappresentante degli oltre 3000 piloti della Ryanair, membro di una sorta di associazione interna "Ryanair Pilot Group (RPG)".
Il sondaggio diffuso nel corso della trasmissione rimanda a politiche di gestione del carburante e ad un clima poco trasparente per quanto concerne la sicurezza. Il 94% degli intervistati sollecita l'autorità delle safety irlandese a condurre una indagine su quanto sta avvenendo nella maggior low cost europea.
I mille piloti intervistati rappresentano un terzo dell'organico e ben l'89% non considererebbe l'aerolinea trasparente nella cosiddetta "safety culture", percependo una sorta di "lacks any independence, objectivity or reliability". Il sondaggio dovrebbe preludere alla costituzione di un effettivo sindacato dei piloti della Ryanair. Un traguardo perseguito, invano, da almeno 25 anni.
La Ryanair rigetta queste accuse e ritiene il comandante John Goss, un veterano dei piloti della low cost di "defamatory contributions". Nonostante lo stesso Goss abbia ricevuto dai responsabili aziendali una lettera critica per l'imbarco di eccessivo carburante. Occorre tuttavia, dire come, a fronte del sondaggio e delle frequenti trasmissioni sulla Ryanair, che i piloti della stessa non sono storicamente e tradizionalmente propensi a segnalare eventi "preoccupanti e/o anomalie" per mezzo dei safety reporting indirizzati alla Irish Aviation Authority (IAA). La quasi totalità dei piloti è assunta nella aerolinea attraverso agenzie di lavoro ed i loro contratti sono estremamente flessibili. Le tutele del posto di lavoro sarebbero scarse ed avrebbero determinato un clima pericoloso. Sarebbe assai raro, infatti, identificare piloti che fatto un rapporto preciso o una segnalazione, nonostante l'anonimato delle procedure.
Cosa accade quindi?
Alla Ryanair la situazione è particolarmente gravosa e rappresenta una novità assoluta? Certo la trasmissione sul Channel 4 è un contributo significativo ed importante. Mette in luce una realtà spesso trascurata dall'opinione pubblica. Ma ben conosciuta dagli esperti, dagli analisti della safety e dell'evoluzione e/o trasformazione delle tecniche e delle procedure di volo.
Cosa accade invece in altre aerolinee competitive con la Ryanair? Nelle low cost e nelle altre? La crisi del settore aereo, la recessione economica e l'estrema competizione nei cieli non ha messo all'angolo, in ombra e, probabilmente, emarginato le rappresentanze dei piloti e del personale di volo in genere? Non sembrerebbero aver assunto un ruolo del tutto simbolico? Anche in quelle aerolinee storicamente note per il ruolo incisivo svolto a tutela della safety e della professionalità dei piloti? Quanti sono i casi di richiesta di priorità all'atterraggio, se non vere e proprie emergenze per mancanza di carburante a bordo?
I media riportano solo alcuni casi. La realtà dovrebbe invece essere monitorata dagli organismi governativi dell'aviazione civile. Lo fanno? Verificano il carburante residuo di ogni volo? Il fuel remaining on board all'arrivo viene statisticamente rilevato dai libri di bordo (curati dai piloti e dagli equipaggi) o verificati dagli ispettori dell'autorità civile?
Ben vengano le inchieste televisive sulla sicurezza del volo e sulle procedure di volo, fanno molto scalpore e focalizzano questioni esistenti che spesso non emergono, ma quello che serve è un controllo costante sulle operazioni di volo. In tutte le aerolinee.
data inserimento: Giovedì 15 Agosto 2013