Da notizie dei media apprendiamo che l’ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, la quale lo scorso mese di Novembre ha annunciato che entro il 2013 pubblicherà una Circolare per disciplinare l’attività di droni operanti in Italia, adesso sta mettendo a punto il proprio Regolamento in materia con la collaborazione di ASSORPAS, associazione di “dronisti professionisti”.
Come abbiano fatto i membri di codesta associazione ad essere “professionisti” in un’Italia che tuttora non regolamenta la materia è uno dei misteri aeronautici di cui l’ENAC è maestra, sotto la guida del riconfermato suo Presidente “a vita”.
Ma tant’è !
In Italia, questi droni sono stati pomposamente definiti “APR – Aeromobili (!) a Pilotaggio Remoto” o nel caso di quelli più “piccoli” (non sapremmo come altrimenti definirli) addirittura “Sistemi di Aeromobili a Pilotaggio Remoto – SAPR”.
Ma anche quelli che chiameremo “da interni”, che possono assomigliare a giocattoli e che volano sostenuti da piccole eliche alimentate da motori elettrici, ma che possono pesare perfino pochi ettogrammi (tutto dipende dall’autonomia che determina il loro raggio d’azione), possono far male se cadono o se colpiscono in testa la gente. Hanno già volato anche sul nostro territorio (senza alcun regolamento !), sembrano giocattoli, ma non lo sono affatto! Sono invece vere macchine complesse che andrebbero utilizzate dai loro “manovratori” con perizia e grande senso di responsabilità.
Gravi episodi sono già accaduti un po’dappertutto:- a Barcellona uno è precipitato sulla folla davanti alla Cattedrale della Sagrada Famiglia, causando vari feriti, mentre a Manhattan (N. Y.) un incosciente ai comandi di uno di questi droni ha ferito seriamente alla testa un uomo d’affari che stava recandosi al lavoro.
Ci sono già varie imprese commerciali che si propongono di utilizzarli per le consegne dei propri prodotti ai clienti:- la libreria americana Amazon intende consegnare i suoi libri a casa dei clienti con mini elicotteri a quattro eliche, mentre qualche pizzeria si propone di utilizzarli per la consegna delle proprie pizze fumanti (se non si raffredderanno troppo durante il volo!).
In Italia, in mancanza di un Regolamento, il loro utilizzo avviene o alla chetichella, oppure in qualche caso con il famoso permit-to-fly di cui abbiamo parlato già molto tempo fa.
Così, legalmente o meno, già operano in diversi casi, sia a fin di bene in caso di disastri, che per eventi meno nobili, ma con benefici commerciali per chi li utilizza senza permessi.
Ma forse così si spiega l’esistenza di quella ASSORPAS costituita appunto da “dronisti professionisti” che prestano la loro collaborazione ai “professionali” di ENAC che tale “esperienza” non possiedono, però … regolamenteranno la materia !
data inserimento: Mercoledì 04 Dicembre 2013