"Aeroporti strategici, primari, complementari e minori: ma chi paga?"(11 ottobre 2010),
il "Piano aeroporti, aeroporti minori e il sistema aviation in FVG" (20 gennaio 2011) sono solo due dei commenti sviluppati nel recente periodo da Aerohabitat, ma la questione relativa alle prospettive ed al futuro degli aeroporti italiani, che non siano quelli strategici, è sempre all'ordine del giorno.
L'interrogazione dell'On. Teresio Delfino Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ripropone questa tematica.
Per sapere
premesso che:
a fine anno 2010, l'aeroporto Levaldigi di Cuneo ha superato la quota di 200 mila passeggeri, andando ben oltre le più rosee aspettative dell'anno precedente;
la realizzazione di nuovi collegamenti, da ultimo quello Cuneo-Trapani, ha contribuito positivamente alla crescita del numero dei passeggeri, che a fine 2010 hanno fatto registrare un aumento di oltre il 60 per cento rispetto all'anno precedente;
nonostante in questi anni Levaldigi abbia dimostrato di essere in continua crescita, non risulta, ad oggi, essere stata sbloccata la concessione ventennale accordata con l'Enac, che eliminerebbe l'attuale elemento di precarietà della procedura di rinnovo annuale, procedura che condiziona negativamente il pieno sviluppo dello scalo;
anche la questione della continuità territoriale, che avrebbe potuto ripristinare il collegamento Cuneo-Roma, per la quale erano stati stanziati 3 milioni di euro, sembra essere stata dimenticata in quanto al momento non risulterebbe avviata alcuna gara in merito;
a destare ulteriori preoccupazioni è quanto riportato su La Stampa del 19 agosto 2010, circa l'ipotesi di razionalizzazione degli aeroporti da parte dell'Enac mediante la chiusura di 24 aeroporti minori; unica alternativa possibile alla chiusura sarebbe un intervento finanziario totalmente a carico degli enti locali;
lo scalo di Cuneo è già da tempo a carico degli enti locali, in quanto i principali azionisti sono la provincia, la regione, la camera di commercio e i comuni, intervenuti a suo tempo per evitarne il fallimento;
inoltre, Levaldigi risulterebbe essere l'unico aeroporto a pagarsi autonomamente la torre di controllo (circa 400 mila euro l'anno);
allo stato attuale, risulta quanto mai impensabile caricare ulteriormente gli enti locali di oneri aggiuntivi per mantenere attivi gli aeroporti, essendo già fortemente in crisi dai tagli alle risorse ad essi destinate:
quale sia il motivo per cui non sia stata ancora formalizzata la concessione ventennale accordata delle società di gestione dell'aeroporto di Levaldigi e l'Enac;
quali iniziative intenda attivare al fine di riaprire la questione sulla continuità territoriale, per la quale erano stati stanziati 3 milioni di euro (per tre anni);
se il Governo abbia valutato l'ipotesi di razionalizzazione degli aeroporti, avanzata dall'Enac sulla base di uno studio effettuato sul settore, che prevedrebbe la chiusura di 24 aeroporti minori, e quali siano gli orientamenti del Governo stesso.
data inserimento: Lunedì 07 Febbraio 2011