Aeromobili e aeroporti come luoghi/spazi di infezione! Gli aeroporti sono in prima linea, le trincee sarebbero i tanti aeromobili con passeggeri che provengono dai luoghi di prima propagazione del virus. La richiesta di misure precauzionali per evitare e/o filtrare il contagio sono diventate le misure primarie da adottare e installare negli aeroporti: porte di accesso per dell'infezione.
Mascherine, guanti, ed altre protezioni devono essere indossati dal personale coinvolto nelle procedure di volo e di ingresso. Ma quale è il personale interessato dal possibile contagio: quello in prima linea? Attrezzarsi per affrontare l'EBOLA quindi ed predisporsi all'emergenza è diventato l'obiettivo perseguito anche dalla seguente interpellanza: sottoscritta dai seguenti parlamentari:
Grillo, Silvia Giordano, Di Vita, Cecconi, Lorefice, Dall'Osso, Baroni, Mantero, Luigi Gallo, Brescia, Marzana, D'Uva, Di Benedetto, Vacca, Simone Valente, Battelli, Busto, De Rosa, Terzoni, Daga, Mannino, Segoni, Zolezzi, Micillo, Castelli, Sorial, Caso, Brugnerotto, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Baldassarre, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Businarolo, Carinelli, Chimienti, Ciprini, Colletti, Cominardi, De Lorenzis, Dell'Orco, Ferraresi, Fico, Gagnarli, Gallinella, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lupo, Nesci, Parentela, Petraroli, Pinna, Rizzetto, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Spessotto, Tripiedi, Turco, Vignaroli.
I sottoscritti chiedono di interpellare il ministro della Salute,
per sapere, premesso che:
la malattia da virus Ebola (Evd) (The virus causing the 2014 west African outbreak belongs to the Zaire species – fonte Who, World Health Organization) precedentemente nota come febbre emorragica da virus Ebola, è una malattia grave, con un tasso di mortalità che può arrivare fino al 90 per cento;
la malattia colpisce gli uomini e i primati (scimmie, gorilla, scimpanzé);
l'Ebola è apparsa la prima volta nel 1976 in due focolai contemporanei: in un villaggio nei pressi del fiume Ebola nella Repubblica democratica del Congo, e in una zona remota del Sudan;
l'origine del virus non è nota, ma i pipistrelli della frutta (Pteropodidae), sulla base delle evidenze disponibili, sono considerati i probabili ospiti del virus Ebola;
nella popolazione umana il modo più comune con cui si contrae il virus è entrare in contatto con il sudore, la saliva o sangue, secrezioni, tessuti, organi o fluidi corporei di animali infetti o persona infettata o morta a causa della malattia; l'infezione può verificarsi anche in caso di ferite della pelle o delle mucose di una persona sana che entra in contatto con oggetti contaminati da fluidi infetti di un paziente con Ebola, quali vestiti e biancheria da letto sporchi dei fluidi infetti o aghi usati;
le persone sono contagiose fino a quando il sangue e le secrezioni contengono il virus, l'Ebola non si diffonde via aria o con contatti casuali come sedersi vicino a una persona sull'autobus;
durante un'epidemia le persone a più alto rischio di infezione sono: operatori sanitari, familiari o altre persone a stretto contatto con persone infette, persone che hanno contatto diretto con i corpi dei defunti, nelle cerimonie funebri, cacciatori nella foresta pluviale che entrano in contatto con animali trovati morti nella foresta;
nonostante la valutazione del rischio di Ebola del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie del 27 agosto 2014, la 'Dichiarazione sull'epidemia di Ebola' in Africa occidentale del commissario per la salute Tonio Borg dell'8 agosto 2014, e la 'Dichiarazione sulla risposta dell'Ue all'epidemia di Ebola' del commissario per lo sviluppo, Andris Piebalgs, e del commissario per gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, Kristalina Georgieva, del 15 settembre 2014, il 17 settembre 2014, si leggeva su un articolo pubblicato dal quotidiano 'Libero', che il ministro Lorenzin circoscriveva con assoluta sicurezza l'allarme relativo al virus ebola affermando che «non c’è nessun rischio Ebola legato all'immigrazione, si tratta di un virus limitato ad alcuni territori';
contemporaneamente il presidente Obama, decideva di allargare il piano contro l'epidemia in Africa occidentale con 3 mila soldati in missione, e 600 milioni di dollari stanziati, e non solo, anche il Regno Unito ha innalzato il livello di attenzione;
nel corso dell'incontro informale dei ministri, tenutosi il 22 e 23 settembre 2014, a Milano, presieduto dal ministro Beatrice Lorenzin nell'ambito del semestre europeo a presidenza italiana, i ministri della salute dell'Unione europea sono stati invece concordi sul fatto che è necessario contrastare l'epidemia di Ebola aumentando le risorse umane e finanziarie, affermando al contempo la necessità che gli Stati membri rispondano all'appello lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità che ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale', e pubblicato la tabella di marcia di risposta all'Ebola, tenuto conto delle conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 30 agosto 2014, con ulteriori risorse umane e finanziarie, attraverso gli appositi meccanismi ed organismi;
il commissario europeo per la salute, Tonio Borg, ha dichiarato che il rischio Ebola in Europa 'Rimane, comunque, basso perché una persona contagiata che abbia già i sintomi sarebbe troppo debole per viaggiare', e che 'La malattia non è contagiosa se non in alcune particolari condizioni, ma, nonostante tutto dobbiamo rimanere vigili, e non abbassare la guardia, con stringenti controlli negli aeroporti, e che il nostro sistema di igiene e salute è di un livello particolarmente elevato';
il commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs ha annunciato un ulteriore stanziamento di 5 milioni di Euro per aiutare a combattere il virus 'Ebola', definito dal Who un'emergenza di salute pubblica, con un finanziamento che in totale ammonta, ad oggi, a circa 147 milioni di Euro cifra che non include il contributo con risorse umane e i laboratori allestiti in loco;
la commissione europea ha attivato il monitoraggio la situazione attraverso il proprio Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (Ercc), che dovrebbe fungere da piattaforma per il coordinamento dell'assistenza dell'Unione europea, al fine di mobilitare squadre di risposta immediata per assicurare la diagnosi precoce, l'isolamento (dei casi sospetti e dei casi confermati in reparti diversi), il monitoraggio delle persone entrate in contatto con i pazienti e la ricerca delle catene di trasmissione, misure relative ai funerali, l'educazione e il supporto locale;
il virus dell'Ebola 'E' una minaccia globale' e per combattere l'epidemia nei Paesi dell'Africa occidentale 'C’è bisogno di tutto, ma soprattutto di personale medico', lo ha sottolineato il direttore generale dell'Oms Margaret Chan durante una conferenza in cui è stato annunciato l'impegno da parte del governo cubano di inviare 165 operatori in Sierra Leone;
le organizzazioni non governative più attive sul campo, tra queste 'Medici senza frontiere' e la Federazione internazionale delle società della Croce rossa e della Mezzaluna rossa, hanno criticato gli sforzi internazionali definendoli pericolosamente inadeguati, in quanto le capacità estremamente limitate sul campo determinano carenze critiche in tutti gli aspetti della risposta: cure mediche di sostegno, formazione del personale sanitario, controllo dell'infezione, ricerca dei contatti, vigilanza epidemiologica, sistemi di allerta e segnalazione, educazione e mobilitazione delle comunità;
per ridurre il numero dei casi e i decessi è fondamentale accrescere la consapevolezza dei fattori di rischio e adottare le misure di prevenzione;
attualmente non esiste un vaccino autorizzato per la malattia da virus Ebola. Diversi vaccini sono in fase di sperimentazione, ma nessuno è disponibile per uso clinico in questo momento;
il bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità del 25 settembre, che analizza l'andamento dei contagi in Guinea, Liberia, Nigeria, Senegal e Sierra Leone dal 30 dicembre 2013 al 21 settembre 2014, afferma che i casi totali dovrebbero essere 6263 tra confermati, probabili e sospetti, con 2917 morti;
in Europa sono scattate misure d'emergenza e di controllo negli aeroporti di Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona, ovvero i principali scali dei voli aerei provenienti dal continente africano:
se sia stato predisposto un piano organico di interventi ed in tal caso, quale esso sia e quali sanitari siano coinvolti; quanti siano i medici e gli infermieri interessati, se via sia un unico responsabile del procedimento e chi sia;
se l'Italia abbia partecipato con proprie risorse finanziarie al finanziamento dei 145 milioni di Euro stanziati dall'Unione europea, in quale misura ed a quale capitolo di bilancio si riferiscano;
se non ritenga insufficiente avere individuato come unici punti di riferimento del nostro Paese, in termini di preparazione e risposta alle malattie infettive, e quindi adatti per la diagnosi dell'Ebola, l'Inmi, 'Istituto nazionale malattie infettive' 'Spallanzani' di Roma e l'ospedale 'Sacco' di Milano;
se nel nostro Paese e in particolare nei pressi di Roma vi siano laboratori che stanno elaborando vaccini contro Ebola e se questi siano finanziati con fondi pubblici;
se l'Italia stia partecipando con apposito finanziamento anche alla definizione e alla preparazione di vaccini all'estero, e, in caso affermativo, in quale misura;
se non ritenga necessario predisporre un piano nazionale finalizzato a modulare gli interventi sanitari a crescere, a seconda dell'evolversi dell'epidemia in Africa ovvero in Europa;
se non ritenga necessario approntare già da ora l'adeguamento di altre strutture sanitarie all'emergenza Ebola in aggiunta all'ospedale 'Spallanzani' di Roma e all'ospedale 'Sacco' di Milano;
se non sia il caso di prevedere e approntare l'adeguamento di strutture sanitarie militari, se necessario anche richiamando in servizio personale medico e paramedico in congedo, in considerazione di eventuali ruoli di front line in nazioni come la Nigeria ad alto rischio di espansione del contagio e caratterizzate dalla presenza di una forte comunità italiana residente;
come intenda il ministro interpellato, in accordo con i ministri dell'Unione europea, sostenere e incoraggiare l'Unione africana per quanto concerne la necessità di un piano d'azione globale, in quanto la situazione africana continua a deteriorarsi rapidamente e incide sull'economia e sull'ordine pubblico dei Paesi interessati, dato che la crisi dell'Ebola è diventata complessa, con implicazioni di natura politica di sicurezza, economica e sociale che continueranno a ripercuotersi sulla regione ben oltre l'attuale emergenza sanitaria".
data inserimento: Mercoledì 08 Ottobre 2014